venerdì 31 maggio 2013

Fiat-Chrysler: via libera di Exor alla fusione


Nell'ambito dell'odierna assemblea degli azionisti, la Exor, holding che gestisce le operazioni del Gruppo Fiat-Chrysler, ha ufficializzato il proprio "pieno sostegno" alla fusione al 100% tra i due soggetti industriali, dando di fatto un'importante conferma ad alcune anticipazioni pubblicate oggi da Bloomberg in merito all'operazione.
Operazione da 10 miliardi - A dare l'avallo in forma ufficiale è stato John Elkann: "Da parte di Exor c'è l'assoluta convinzione che bisogna andare avanti e che Fiat e Chrysler devono avere un futuro insieme", ha dichiarato il presidente della holding. Secondo quanto riportato stamattina dall'agenzia americana, la Fiat ha aperto le trattative per ottenere una linea di credito da 10 miliardi di dollari.
Pool internazionale di banche - I fondi verrebbero erogati da un pool di banche internazionali e sarebbero utilizzati per completare l'acquisizione e rifinanziare il debito dei due Costruttori. Tra gli istituti coinvolti spuntano i nomi di Bank of America, Goldman Sachs, Bnp Paribas e Deutsche Bank, ma secondo le fonti l'elenco potrebbe allungarsi. Oggi la Fiat ha in mano il 58,5% della Chrysler: la restante parte della proprietà è nelle disponibilità del fondo pensionistico Veba. L'acquisizione della quota restante, secondo le stime dell'Ubs riportate da Bloomberg, potrebbe costare alla Fiat 3,5 miliardi di dollari. A marzo, l'indebitamento netto industriale delle due Case ammontava invece a 7,1 miliardi.
Un cerchio da chiudere nel 2014 - L'obiettivo di Marchionne è quello di completare la fusione in un unico soggetto industriale (che verrebbe poi quotato a New York) entro il giugno del 2014, quando ricorrerà il decimo anniversario dalla sua nomina al vertice della Fiat. L'ad, che in passato aveva parlato della possibilità di uscire di scena nel 2015, potrebbe invece rimanere ancora per molto tempo: "Sono convinto, avendo parlato con lui, che sarà ancora con noi per tanti anni a venire", ha dichiarato oggi John Elkann.
La questione-Veba - Nel frattempo si avvicina un'importante scadenza, il verdetto della corte del Delaware chiamata a stabilire il valore della parte di Chrysler nelle mani del fondo Veba. Rispondendo a una domanda sulla questione, Elkann ha dichiarato di non escludere un accordo extra-giudiziale tra le parti, prima della sentenza stessa.
Verdetto a fine luglio - Tuttavia, come affermato dal numero uno di Exor e riportato dalla Reuters, non esistono ancora trattative in tal senso: secondo la Fiat, il 41,5% della Chrysler vale due miliardi di dollari, mentre il fondo Veba chiede una cifra doppia. La sentenza è attesa a fine luglio, a distanza di tre mesi dall'udienza dello scorso 25 aprile.
(Fonte: www.quattroruote.it - 30/5/2013)

giovedì 30 maggio 2013

Bloomberg: Fiat tratta un finanziamento da 10 miliardi per l’affare Chrysler


Fiat è in trattative con un gruppo di banche per un finanziamento fino a 10 miliardi di dollari per acquistare la quota restante di Chrysler e rifinanziare due debiti della casa automobilistica. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali le banche con cui Fiat tratta sono, fra le altre, Bank of America, Deutsche Bank, Goldman Sachs e BNP Paribas. L’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, punterebbe a chiudere l’operazione entro la fine dell’estate. «Sono ministro da poco, mi interessa conoscere un grande imprenditore italiano e uscire dalle cose che si leggono per sentire direttamente». Il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, spiega così le ragioni dell’incontro di venerdì con l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. Nessun motivo, al momento, per esprimere preoccupazione sull’operazione con Chrysler, che tiene banco in questi giorni. Oggi a Piazza Affari il titolo del Lingotto, dopo la corsa dei giorni scorsi, risente del clima generale e chiude in calo dell’1,96% a 5,74 euro. Vanno giù anche Industrial (-2,58% a 8,86 euro) e la holding Exor (-1,08% a 24,65) che domani riunirà l’assemblea degli azionisti nell’inconsueta sede dell’Industrial Village a Torino, tra camion e macchine agricole. E proprio dal presidente John Elkann potrebbe arrivare qualche indicazione sui tempi del progetto di fusione con la casa di Detroit e sui contatti che il Lingotto avrebbe avviato con alcune banche d’affari per il finanziamento dell’operazione. All’assemblea di Exor ci sarà anche Marchionne, che siede nel board di Exor e che venerdì volerà a Roma. Al ministro il manager della casa torinese darà rassicurazioni sulla presenza del gruppo in Italia e sul futuro degli stabilimenti, anche dopo la fusione con Chrysler e la quotazione a Wall Street. «Vogliamo che rimanga in Italia. A Marchionne dirò: “dimmi cosa possiamo fare per mantenere la Fiat con suoi impianti produttivi in Italia e dimmi cosa vuoi fare tu per il tuo paese”», ha detto nei giorni scorsi Zanonato. Con l’amministratore delegato del Lingotto si dichiara «in assoluta e totale sintonia» il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi che sul domicilio fiscale nel Regno Unito di Fiat Industrial commenta: «Quello che conta è dove c’é il cervello che pensa i prodotti e dove ci sono le mani che li producono». Aspetta chiarimenti sulle prospettive del gruppo anche il sindacato. «Mirafiori è ferma e non si muoverà nulla fino a quando Marchionne non avrà sciolto il nodo del valore della quota Chrysler detenuta da Veba perché fino ad allora non sarà chiaro quanta liquidità potrà usare», osserva il segretario generale della Fim torinese, Claudio Chiarle. «Se fossi Bob King - aggiunge - non escluderei dalla trattativa anche la localizzazione dei nuovi modelli. Il sindacato americano è intenzionato a fare in fretta e questo ci consente di ipotizzare tempi non troppo lunghi per la conclusione della partita U.S.A. e quindi per il futuro di Mirafiori e Cassino».
(Fonte: www.bloomberg.com - 29/5/2013)

mercoledì 29 maggio 2013

Jeep Wrangler: l'attuale a quota un milione


Nei giorni scorsi la Jeep Wrangler ha tagliato un altro importante traguardo nella sua carriera: l'attuale serie, nota con il nome di progetto JK, ha raggiunto il milione di unità prodotte. L'unità numero 1.000.000, prodotta nella fabbrica di Toledo, Ohio, è nello specifico una Rubicon 10th Anniversary Edition in tinta nera, destinata a un cliente in Florida.
La casa della Jeep - La fabbrica di Toledo è una vera e propria "casa" per la Wrangler e il marchio Jeep in generale: inaugurata otto anni fa sulla storica sede dello Stickney Plant nato nel 1942, la sede produttiva ha visto nascere tutte le Wrangler della generazione JK, dal 2006 a oggi.
A giugno arriva la Cherokee - A partire dalla metà di giugno, nell'impianto partirà la produzione della nuova Jeep Cherokee: il terzo trimestre vedrà l'assunzione di 1.105 nuovi addetti alle operazioni, per un totale di dipendenti che salirà oltre quota 3.000.
(Fonte: www.quattroruote.it - 22/5/2013)

martedì 28 maggio 2013

Fiat 500L: le prime tremila in Nordamerica


Il primo contingente di 3.200 Fiat 500L prodotte nello stabilimento Fiat di Kragujevac (Serbia centrale) e destinate al mercato americano è giunto negli Stati Uniti a bordo di una nave della italiana Grimaldi Lines approdata al porto di Baltimora. La stessa ha poi proseguito per Halifax, in Canada, dove ha scaricato altre 500L. Le auto Fiat erano state imbarcate il 10 maggio scorso a Bar, il porto montenegrino sull'Adriatico, dove erano state condotte in treno da Krajujevac. Come ha fatto sapere Fiat Srbija (Fas), contingenti intorno ai tremila esemplari di 500L giungeranno in America ogni due settimane fino alla fine dell'anno, con una esportazione complessiva oltreoceano prevista in 35 mila esemplari. La produzione di serie a Kragujevac della nuova Fiat 500L destinata al mercato americano era cominciata a marzo. Ad attendere il primo carico di auto Fiat interamente prodotte in Serbia vi era oggi a Baltimora, tra gli altri, l'ambasciatore serbo negli U.S.A., Vladimir Petrovic, che ha parlato con giustificato orgoglio di "una bella giornata per l'export serbo. Per la prima volta dopo vent'anni", ha osservato, "la Serbia è tornata a esportare auto in America dopo il successo ottenuto in passato con le Yugo", il modello di utilitaria prodotto dalla fabbrica Zastava della vecchia Jugoslavia socialista. Da Fiat Srbija è stato rilevato come la 500L sia l'unico modello del suo segmento che fa registrare un costante aumento delle vendite in Europa nonostante il persistere della congiuntura negativa. Per questo nello stabilimento di Kragujevac è stato rafforzato il ritmo di produzione e sono state decise nuove assunzioni, con i lavoratori che passeranno da 2.400 a 3 mila.
(Fonte: www.repubblica.it - 27/5/2013)

lunedì 27 maggio 2013

Wall Street Journal: "Fusione Fiat-Chrysler, operazione da 20 miliardi di dollari"


Un'operazione da 20 miliardi di dollari, poco inferiore quindi ai 23 miliardi di dollari dello sbarco in Borsa di General Motors nel 2010. A tanto ammonta - secondo il Wall Street Journal - la «manovra» dell'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, per acquistare il controllo del 100% di Chrysler e quotare la società che nascerà dall'unione con Fiat a Wall Street. Una transazione «complicata», per la quale Fiat ha contattato Goldman Sachs, Bank of America, Deutsche Bank e altri istituti per un potenziale finanziamento. Marchionne e Fiat puntano a consentire a questa di avere «il totale controllo della casa automobilistica americana e a quotare i titoli su un listino americano, una manovra che probabilmente includerà una complicata reazione a catena che potrebbe significare più di 20 miliardi di dollari di accordi»: una cifra «quasi quanto grande i 23 miliardi di dollari dello sbarco in Borsa di General Motors nel 2010» afferma il Wall Street Journal. L'obiettivo di Marchionne è un'ipo della società Fiat-Chrysler che possa alimentare il bilancio del Lingotto. «Per centrare l'obiettivo ha bisogno di un nuovo finanziamento, di acquistare la quota di Chrysler in mano a Uaw e di rivedere i prestiti e i bond di Chrysler», precisa il Wall Street Journal, sottolineando che Marchionne sta lavorando da mesi su due elementi del piano: uno è raccogliere un nuovo finanziamento per Fiat, l'altro è acquistare il 41,5% di Chrysler. «Marchionne ha detto che Fiat ha abbastanza liquidità per acquistare la quota Chrysler, che potrebbe costare fra gli 1,75 e i 4,27 miliardi di dollari. Gli analisti non sono d'accordo», perchè ritengono che se Fiat usasse la liquidità a disposizione per l'acquisto della quota rischierebbe un downgrade, mette in evidenza il Wall Street Journal. «Anche se acquistasse il resto di Chrysler, Marchionne si troverebbe ad avere ancora del lavoro da fare. Nel 2011 Chrysler si è assicurata un prestito da 2,9 miliardi di dollari per rimborsare il governo americano. I termini del prestito fissano a 500 milioni di dollari quanto Chrysler può dare a Fiat. Chrysler ha inoltre 3,2 miliardi di dollari di bond, che hanno requisiti simili, ma meno stringenti sulla quota di liquidità Chrysler che può essere usata da Fiat. Per rimuovere o allentare questi freni, Marchionne dovrà far sì che Chrysler rifinanzi il prestito con nuovi termini».
(Fonte: http://online.wsj.com - 24/5/2013)

domenica 26 maggio 2013

Fiat-Chrysler: perché la sede potrebbe finire all'estero


La notizia che la nuova società che nascerà dalla fusione tra Fiat Industrial e l’americana Cnh avrà sede legale in Olanda o in Inghilterra ha scatenato polemiche a non finire. Poco importa che sia ormai vecchia di alcuni mesi. È bastato riproporla, con qualche particolare in più, per aprire le cateratte dei soliti e ormai triti “daje a Marchionne”, “daje alla Fiat”. In pochi hanno inquadrato il problema e nessuno ha offerto soluzioni. Riassumiamo brevemente la situazione. Fiat Industrial, la parte del Lingotto che produce macchine agricole, per movimento terra e camion, entro pochi mesi si fonderà con la più piccola controllata Cnh. L’operazione ha un senso dal punto di vista industriale perché entrambe realizzano più o meno gli stessi prodotti. In un primo tempo era stata scelta come sede della nuova società l’Olanda. Nei giorni scorsi nel prospetto di quotazione alla Borsa di New York si ipotizzava la possibilità di stabilirla in Inghilterra, risparmiando un bel po’ in tasse. Non abbiamo detto alle Cayman o in qualche isola della Antille inserita nella lista dei Paradisi fiscali, ma in Inghilterra. È bastato questo per ritirare fuori la solita polemica: l’ingrata Fiat, che per decenni ha campato con i sussidi nazionali, abbandona l’Italia. E le tasse (per risparmiare) le pagherà a un altro Stato. Sui sussidi abbiamo già scritto che tutta l’industria automobilista mondiale è sovvenzionata in tutto il mondo perchè crea posti di lavoro. Lo è in Germania, in Brasile, in Inghilterra, ovunque. Qualsiasi amministratore pubblico farà ponti d’oro a una azienda che investe portandosi dietro non sola la propria produzione, ma anche un indotto notevole. Fiat, poi, non lascerà l’Italia... per il semplice fatto che già non c’è più. L’inizio della sua avventura americana con Chrysler e il suo successo, lo sviluppo delle attività “non auto” in giro per il mondo e, diciamocelo, la pochezza del mercato italiano in tutti i settori in cui opera hanno già inesorabilmente spostato il baricentro delle sue attività altrove. Volete un esempio? La nuova azienda che nascerà dopo la fusione tra Fiat Industrial e Cnh ha 73 stabilimenti fuori dall’Italia e 18 nel nostro Paese. Dove sia la sua sede ufficiale del Gruppo Fiat poco importa perché la sua visione e la sua organizzazione, grazie a Dio, oramai sono mondiali, multinazionali, globali. E questo dovrebbe render fieri gli italiani. E qui arriviamo anche alla questione delle tasse. Sfrondando il campo dal solito equivoco: la cassa integrazione. Che riguarda i siti produttivi, dunque è indipendente dal luogo dove l’azienda decide di stabilire la sua sede principale. Se Fiat sposta dalla Polonia a Pomigliano la produzione della Panda, gli operai polacchi avranno gli ammortizzatori sociali previsti in quel Paese, E dunque: perché mai una multinazionale, un’azienda che opera a livello globale, che ha sedi ovunque nel mondo, dovrebbe scegliere di pagare le tasse proprio nel Paese in cui il carico fiscale è più oneroso? Che senso avrebbe, considerato che l’obiettivo di qualunque impresa è il guadagno, non sovvenzionare uno Stato? Certo, considerando che Fiat è nata in Italia, ci si aspetta che italiana lo rimanga. Ma italiana, ormai, Fiat non lo è più. Come tante altre aziende, magari non così celebri né così mastodontiche, oppressa da un sistema per troppi aspetti ormai insostenibile, ha preso il volo. E forse il dito accusatore, anziché a Torino, bisognerebbe puntarlo un po’ più a sud. Dove nessuno si è mai chiesto perché nessuna grande azienda multinazionale decide di venire a investire in Italia creando posti di lavoro. Dove le tasse sulle imprese sono quasi il doppio rispetto alla maggior parte degli Stati vicini. Dove anche le piccole e medie imprese spostano non solo la sede, ma anche produzioni e operai in Austria o in Svizzera. Chissà se la Fiom e il suo segretario Maurizio Landini si sono mai chiesti il perché.
(Fonte: www.ilsussidiario.net - 23/5/2013)

sabato 25 maggio 2013

Fiat-Chrysler: la Borsa corre e fa i conti alle nozze


Una cosa è certa, il ruolo di Detroit per la nuova Fiat-Chrysler è destinato ad essere centrale. E il futuro del Lingotto si giocherà molto sull’equilibrio tra Torino e gli U.S.A. Nella capitale americana dell’automobile è concentrato il know-how più avanzato del settore a livello mondiale. Il mercato americano è quello trainante per tutti i produttori globali. E il quartier generale negli Stati Uniti, con quotazione a Wall Street, è preferito dai grandi investitori istituzionali. Così la pensano gli esperti, sia dell’industria sia della finanza. E lo sa l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne, che già ora passa la grande maggioranza del suo tempo ad Auburn Hills, il quartier generale di Chrysler vicino a Detroit. Il gruppo però ha precisato che il trasferimento negli States non è all’ordine del giorno. Per ora le sue priorità sono il lancio dei nuovi modelli sul mercato americano, dove Chrysler ha messo a segno in aprile il 37° mese consecutivo di aumento delle vendite, tornando vicino ai livelli del 2007, e le trattative con il fondo VEBA (Voluntary Employee Beneficiary Association) del sindacato del settore auto UAW (United Auto Workers) sul «prezzo giusto» delle azioni su cui Fiat ha l’opzione d’acquisto. VEBA, che gestisce l’assistenza sanitaria dei lavoratori e che aveva ricevuto il 55% delle azioni Chrysler nell’accordo 2009 per l’uscita dell’azienda dalla bancarotta, ha il «dovere fiduciario» di ottenere il massimo possibile dalla vendita del pacchetto che ancora possiede (41,5%) a Fiat, che da parte sua ne ha bisogno per procedere alla fusione fra Torino e Detroit. La disputa è aperta davanti a un giudice del Delaware, sentenza attesa per luglio: sarà la base per chiudere l’operazione.
Le attese e il mercato - Intanto le quotazioni di Fiat alla Borsa di Milano sono in forte rialzo (+27% nell’ultimo mese, +57% nei sei mesi), con gli investitori più fiduciosi. «Da almeno un anno sostengo che il valore intrinseco di Fiat è molto superiore alle sue quotazioni - commenta Richard Hilgert, analista di Morningstar -. Calcolando la somma delle parti, cioè le auto Fiat più Chrysler, Maserati, Ferrari, Magneti Marelli, Teksid e Comau, il valore corretto di un’azione Fiat secondo me è 14 euro, quasi il triplo di oggi (5,3 euro). Gli investitori sono preoccupati per i debiti, i limiti all’utilizzo dei flussi di liquidità di Chrysler e l’anemica domanda di auto in Europa, ma non capiscono che i risultati delle operazioni in Brasile e quelli di Ferrari, Maserati e delle altre aziende del gruppo superano le perdite dell’auto in Europa; e che l’integrazione fra Chrysler e Fiat, già oggi positiva, porterà altre sinergie e risparmi. Gli azionisti che hanno il fegato di sopportare gli alti rischi del rilancio Fiat-Chrysler e la pazienza di aspettare saranno premiati. Quanto? Bisogna vedere come sarà ristrutturato il capitale della nuova entità dopo la fusione, con il rifinanziamento di parte dei debiti». Il mercato europeo ha dato segni di risveglio il mese scorso, con un aumento delle vendite dell’1,8%, mentre per Fiat è continuato il calo (-9,8% sul 2012) ed è quindi sempre più rilevante l’apporto di Chrysler. Ma non è l’unico produttore a contare sull’America. «Il mercato americano negli ultimi tre anni ha trainato fatturato e profitti di tutti i produttori mondiali di auto: l’aumento assoluto (non percentuale) delle vendite nel 2012 infatti è stato maggiore che in Cina, diventato nel 2009 il Paese numero uno - sottolinea Stefano Aversa, managing director e co-presidente di AlixPartners -. Il fatturato dell’auto in America è tornato al 90% dai livelli pre-crisi del 2007, grazie all’andamento positivo demografico e al rinnovo del parco macchine, che ha un’anzianità media (dieci anni) superiore a quella europea. Anche per Fiat-Chrysler la maggior parte del fatturato e soprattutto degli utili continuerà a venire dal Nord America, con l’Europa e il Sud America al secondo e terzo posto e l'Asia per ora ininfluente. Ma non credo che il centro di potere della nuova entità dopo la fusione sarà concentrato a Detroit, mi immagino più poli nel mondo, secondo una strategia che vedrà molte funzioni e tutte le piattaforme dei modelli integrate globalmente».
Il quartier generale - Convinto invece che Marchionne sceglierà Detroit per il quartier generale della nuova Fiat è David Cole, presidente della società di ricerca Auto harvest presso la University of Michigan: «Mi sorprenderei se non lo facesse, perché qui c’è la leadership mondiale dell’industria dell’auto. Attorno a Detroit non solo hanno sede General Motors, Ford e Chrysler, ma hanno i centri tecnologici le asiatiche Honda, Nissan e Toyota. Microsoft, Intel, Google hanno un’importante presenta legata al settore ed è qui che operano 350 fornitori e si svolge il 70% della ricerca e sviluppo del settore. Insomma questo è il centro intellettuale del mondo dell’auto. Avere qui il cervello permette di interagire con chi conta e di collaborare a progetti comuni secondo il nuovo modello coo-petition: in una parte del mondo si coopera, in altre si compete».
(Fonte: www.corriere.it - 23/5/2013)

venerdì 24 maggio 2013

Fiat 500L Trekking: i prezzi per l'Italia


Fiat ha annunciato l'apertura della raccolta ordini per la 500L Trekking: il modello sarà disponibile a partire da domani, con prezzi che partiranno da 19.650 euro. Quattro le motorizzazioni in commercio nel nostro Paese: oltre ai benzina 1.4 95 CV e 0.9 TwinAir Turbo 105 CV, ci saranno il 1.3 MultiJet II 85 CV (anche con cambio Dualogic) e il 1.6 MultiJet II 105 CV.
Dotazione ricca - Gli allestimenti della gamma, realizzati a partire dalla 500L Pop Star, vedono aggiungersi alla dotazione di partenza climatizzatore automatico, vetri elettrici posteriori, fendinebbia, sistema Traction+, radio Cd Mp3 con sistema UConnect e touchscreen, sensore luci e sensore pioggia.
Le caratteristiche estetiche - Destinata a numerosi mercati internazionali, la Trekking si distingue dalla 500L per paraurti e minigonne con inserti satinati, scudo dal design specifico, assetto rialzato e cerchi in lega da 17" in finitura diamantata o opaca. Gli interni sono invece contraddistinti dai rivestimenti in misto tessuto/ecopelle. Due le combinazioni disponibili: tessuto Grigio Magnesio con inserti cuoio, o tessuto nero con inserti bianchi. Le tinte per la carrozzeria sono invece sette: Beige Cappuccino, Nero Cinema, Grigio Moda, Bianco Gelato, Verde Toscana, Rosso Amore e l'inedito Giallo Sorrento, tutti abbinabili al tetto nero o bianco.
Il sistema Traction+ - Peculiarità tecnica del modello è il sistema Traction+, che sfruttando la centralina dell'Esc simula la presenza di un differenziale autobloccante meccanico: quando viene rilevato lo slittamento di una delle due ruote motrici, la centralina attiva l'impianto frenante rallentando la ruota con minore aderenza e favorendo l'azione di quella che offre più grip. Il sistema è attivabile da un apposito tasto sulla plancia e funziona fino ai 30 km/h.
I due diesel in dettaglio - In termini di vendite, saranno naturalmente le motorizzazioni a gasolio ad avere un ruolo preponderante: per il 1.3 la Fiat dichiara consumi di 4,3 l/100 km ed emissioni di 114 g/km (valori che scendono a 4,2 l/100 km e 109 g/km rispettivamente), mentre per la 1.6 i valori omologati sono pari a 4,7 l/100 km e 122 g/km, con una velocità di punta di 175 km/h e uno 0-100 km/h da 12 secondi.
(Fonte: www.quattroruote.it - 22/5/2013)

giovedì 23 maggio 2013

Chrysler sfida Toyota sulla qualità percepita


Il Gruppo Chrysler ha primeggiato in quattro delle ventuno categorie dello Strategic Vision's annual Total Quality Index Survey, un sondaggio condotto su un campione di 17.568 utenti che premia la qualità percepita, insieme a prestazioni, stile e caratteristiche di guida. Sono stati selezionati i modelli Dodge Dart, Dodge Durango, Chrysler 200 Convertible e Chrysler Town&Country, un risultato decisamente migliore rispetto al singolo premio raccolto nel 2009. In quest'occasione, il responsabile qualità, Doug Betts, ha dichiarato che il paragone con i prodotti Toyota, da sempre considerati un riferimento, è ora pienamente sostenibile e non rappresenta più un "gap" decisivo per le scelte della clientela. Il merito di questa crescita è dovuto anche all'arrivo del Gruppo Fiat e degli standard World Class Manufacturing introdotti nelle linee di montaggio.
(Fonte: www.quattroruote.it - 21/5/2013)

mercoledì 22 maggio 2013

Magneti Marelli: nuovo stabilimento in Cina


Magneti Marelli ha inaugurato il nuovo stabilimento di Foshan, nella provincia di Guangdong (Cina), che si occuperà della produzione di fanali posteriori per auto e, in futuro, anche di gruppi ottici anteriori e componenti elettronici.
Investimento da 30 milioni - L'impianto, in cui lavorano 300 dipendenti, occupa un'area di 26.500 metri quadrati e ha richiesto un investimento di circa 30 milioni di euro. La produzione iniziale prevista è di circa 2,4 milioni di pezzi ogni anno. La Casa italiana fornirà così componenti a Fiat, Ford, Nissan e Capsa, esportando anche parte del materiale in Giappone.
Obiettivo a quota 10% - La divisione Automotive Lighting di Marelli è già presente in Cina con la fabbrica di Wuhu e il centro di ricerca di Shanghai. Ora l'obiettivo è quello di raggiungere una quota del 10% del mercato nazionale.
(Fonte: www.quattroruote.it - 20/5/2013)

martedì 21 maggio 2013

Alfa Romeo Giulietta: serie speciale "Fast & Furious 6 Limited Edition" per il Regno Unito


Le serie speciali in tiratura limitata sono ormai la normalità e Alfa Romeo ha voluto approfittare dell'impegno cinematografico della Giulietta, annunciando la realizzazione - in sei esemplari - della Fast & Furious 6 Limited Edition. La vettura è nata per celebrare la partecipazione all'ultima pellicola della serie, ambientata anche tra le strade londinesi. Il modello è dotato del propulsore a benzina 1.4 TB Multiair da 170 CV ed è personalizzato con gli autografi dei protagonisti sulla plancia. Commercializzata esclusivamente dal Motor Village Marylebone di Londra, e naturalmente riservata al mercato britannico, la speciale Giulietta sarà offerta al prezzo di 25.675 sterline (circa 30.400 euro al cambio attuale). Con l'acquisto, i clienti avranno diritto anche a una giornata in compagnia degli stuntman che hanno lavorato alla pellicola.
(Fonte: www.quattroruote.it - 17/5/2013)

lunedì 20 maggio 2013

Jeep Cherokee: inizio produzione a giugno


La produzione della nuova Jeep Cherokee partirà con circa un mese di ritardo rispetto alle previsioni iniziali, ma come specificato da Chrysler, lo slittamento non avrà conseguenze sui tempi della commercializzazione della nuova sport utility americana, in programma per l'autunno. Le operazioni di assemblaggio, che sarebbero dovute partire nella fabbrica di Toledo, Ohio, durante la terza settimana di maggio, sono state rinviate alla metà di giugno. A rivelarlo è il Detroit Free Press, che riporta le dichiarazioni di Mark Chernoby, un alto dirigente del Gruppo di Auburn Hills. Alla base del ritardo, secondo quanto riportato da Oltreoceano, sono le tante novità tecniche portate al debutto dal modello, come la piattaforma CUSW di origine Fiat e il nuovo cambio automatico a nove marce prodotto dalla ZF. Assemblare nuove componenti, come in questo caso, è spesso più complesso rispetto alla realizzazione di veicoli costruiti realizzando parti già impiegate e semplicemente evolute. Come spiegato da Chernoby, in questa fase il Costruttore sta lavorando per organizzare il lavoro lungo le linee, allo scopo di rendere il processo più efficiente e lineare per gli addetti. Nel frattempo, sono in corso le calibrazioni finali del nove marce, alle soglie dell'avvio della produzione nello stabilimento di Kokomo, Indiana. A Toledo sono già stati prodotti i primissimi esemplari del modello e dalla prossima settimana verrà realizzato un primo lotto di 200 esemplari destinati alle procedure di omologazione, da un lato, e alle prove della stampa internazionale, dall'altro.
(Fonte: www.freep.com - 16/5/2013)

domenica 19 maggio 2013

Riccardo Gallo (Università La Sapienza): la "privatizzazione" di Fiat-Chrysler


Una volta conclusa la fusione con Chrysler, Sergio Marchionne potrebbe decidere di spostare il quartier generale della Fiat negli Stati Uniti. La notizia, trapelata dall’agenzia americana Bloomberg, al momento non trova riscontro. Dal Lingotto non è giunto alcun commento, anche se ambienti vicini a Fiat hanno recentemente definito poco probabile uno scenario del genere. Al contrario, Maurizio Landini non si dice affatto stupito: “Non mi pare sia una novità. Da tempo il dottor Marchionne sta dicendo che il quartier generale andrà via del nostro Paese”, spiega il leader della Fiom, aggiungendo che “l'Italia è l'unico Paese dove si producono auto in cui il governo, Berlusconi prima Monti poi, è stato a guardare. In tutto il mondo il settore ha bisogno di finanziamenti pubblici, mentre qui si pensa che sia un conflitto tra Fiom e Fiat che non esiste e il rischio è che tra un po' raccoglieremo le macerie e gli investimenti saranno fatti da altre parti”. Abbiamo commentato questa ipotesi di trasferimento con Riccardo Gallo, professore ordinario di Economia applicata presso l’Università La Sapienza di Roma.
Crede sia realistico immaginare uno scenario simile?
In teoria è possibile, per diversi motivi. E' però necessario affrontare l’argomento facendo un passo indietro: a mio parere, infatti, è in corso da qualche anno un graduale processo di privatizzazione di Fiat.
Privatizzazione?
Ovviamente il controllo del gruppo è sempre stato in mano alla famiglia Agnelli, ma io parlo di privatizzazione per definire un comportamento privatistico tipico delle imprese a controllo azionario privato.
In passato non era così?
No, in passato il comportamento di Fiat era parzialmente pubblicistico. Più precisamente, prima Fiat poteva avere dallo Stato italiano forme di indennizzo per oneri impropri, vale a dire per tutta una serie di extra-costi connessi al conseguimento di finalità pubblicistiche, per esempio produzioni, fabbriche e localizzazioni aventi una economicità non piena ma destinata allo sviluppo del Mezzogiorno o a vincoli occupazionali.
Cos’è avvenuto successivamente?
Da quando non ci sono più agevolazioni finanziarie, incentivi e detassazioni, Fiat ha ovviamente cominciato a ragionare come una qualsiasi multinazionale. Bisogna aggiungere che, in passato, anche le imprese di Stato erano solite assumere comportamenti leggermente privatistici nel momento in cui si internazionalizzavano.
Si spieghi meglio.
Un’impresa si internazionalizza per competere sui mercati mondiali, ma per farlo deve avere un atteggiamento simile a quello privatistico. Con la conseguenza, quindi, che la finalità pubblica impallidisce. Internazionalizzazione non significa limitarsi a esportare o ad avere una produzione all’estero, attività che facevano anche le imprese di Stato, ma significa ragionare “foreign-minded”, cioè con una mentalità estera non concentrata sul contesto locale. Inoltre, si adottano politiche di “transfer pricing” (prezzi di trasferimento, ndr) con l’obiettivo di far emergere gli utili nei Paesi dove il sistema tributario è meno oppressivo.
Questo è avvenuto anche in Fiat?
E' avvenuto con Sergio Marchionne. E' in questo senso che Fiat si sta privatizzando ed è in questo senso che non è così assurdo immaginare uno spostamento del quartier generale negli Stati Uniti.
Cosa perderebbe l’Italia in caso di uno spostamento di Fiat?
Prima di tutto l’Italia dovrebbe meritarsi di mantenere entro i propri confini aziende come Fiat, eppure al momento sembra prevalere una mera logica del “pretendere” che non prevede il minimo sforzo per tentare di recuperare competitività. Detto questo, credo che dal punto di vista pratico un eventuale trasferimento non comporterebbe conseguenze così pesanti.
Come mai?
Innanzitutto perché dobbiamo fare chiarezza sulla definizione di “quartier generale”. Attualmente la gestione Chrysler si svolge negli U.S.A. e quella Fiat in Italia, dove peraltro sono attivi diversi stabilimenti. Allora cosa si intende quando si parla di “spostamento”? Dell’ufficio di Marchionne o di cosa? Piuttosto, le domande che dobbiamo porci sono altre: la quota azionaria del capitale sociale della holding che oggi è in mano agli Agnelli è destinata a diluirsi? Se sarà necessario un aumento di capitale, gli Agnelli metteranno mano al portafoglio o serviranno altri azionisti? E chi saranno? Purtroppo sono tutte domande che al momento non hanno risposta.
(Fonte: www.ilsussidiario.net - 17/5/2013)

sabato 18 maggio 2013

LaFerrari: ecco la strumentazione digitale


Come l'Alfa Romeo 4C, supercar "in scala" del Gruppo Fiat, anche LaFerrari adotta un cruscotto completamente digitale. Sviluppato dall'italiana MTA, proprio come quello dedicato al modello del Biscione, il quadro strumenti della vettura del Cavallino è stato svelato nei suoi dettagli.
Schermo da 12,3" e doppio processore - La componente consiste in uno schermo Tft da 12,3" che ha richiesto l'impiego di due potenti microprocessori distinti. La prima unità è dedicata all'elaborazione delle informazioni provenienti dalla vettura, la seconda dedicata alla gestione grafica.
Due modalità di visualizzazione - Il quadro può essere modificato anche nel suo layout di base. Due le alternative disponibili: la prima, dall'impostazione più tradizionale, imperniata sul grande contagiri centrale, l'altra, chiamata Racing, ispirata più da vicino alle vetture da corsa.
I set-up del manettino bene in vista - Le due modalità sono selezionabili in qualunque momento, indipendentemente dal set-up del manettino selezionato in un determinato momento. La modalità di guida attiva (Wet, Sport, Race, Ct Off, Cst Off) viene inoltre visualizzata nel quadro tramite un'etichetta digitale, che evita al pilota di abbassare lo sguardo distogliendolo dalla strada.
La configurazione tradizionale - Nella configurazione tradizionale gli strumenti intorno al contagiri si possono impostare tramite il satellite sulla portiera, che permette di visualizzare informazioni su velocità, temperature dei liquidi, pressione dei pneumatici, sensori di parcheggio, navigatore e dati del trip computer. Le videate più innovative sono quelle relative al funzionamento del Kers e dei sistemi elettronici in funzione a seconda della modalità impostata col manettino.
La configurazione Racing - Nella configurazione Racing, invece, si dà maggiore risalto alle informazioni su marcia inserita e giri motore, con una grafica di chiara ispirazione "agonistica". In questo caso lo strumento principale è circondato da indicazioni - sempre configurabili dal satellite - che comprendono un avanzato modulo telemetria gestito da una centralina esterna dedicata.
(Fonte: www.quattroruote.it - 15/5/2013)

venerdì 17 maggio 2013

Jeep Grand Cherokee (2): accessori Mopar


Nemmeno il tempo di arrivare nelle concessionarie e già è pronta una ricchissima linea di accessori per la personalizzazione della nuova Jeep Grand Cherokee. A pensarci è stata Mopar, la divisione aftersales di Fiat e Chrysler che si occupa delle attività di “Parts & Service” e delle operazioni di Customer Care, per i brand del Gruppo. Una società specializzata, dalla lunga esperienza, e capace di gestire un magazzino con più di 450.000 pezzi di ricambio originali, che propone ai clienti dei due Gruppi, in oltre 130 Paesi, un catalogo che conta circa 25.000 accessori di elevata qualità. La nuova Jeep Grand Cherokee sarà in vendita a partire dal prossimo mese di luglio in Italia e nei principali mercati europei e gli acquirenti avranno la possibilità di personalizzare l’ammiraglia del marchio americano con alcuni accessori particolari come il kit pedaliera sportiva in alluminio, il tappeto protettivo situato nell'area di carico del bagagliaio e i battitacco in alluminio, resi più esclusivi dal logo Jeep retroilluminato. Complessivamente sono oltre 100 gli accessori Mopar dedicati alla nuova Grand Cherokee, tutti studiati per essere abbinati in modo armonioso con il modello nel pieno rispetto delle sue caratteristiche tecniche, stilistiche e meccaniche. Insomma cura dei particolari e massima attenzione alla qualità sono alla base del successo che Mopar ha saputo conquistarsi fin dalla sua fondazione avvenuta nel 1937: “Del resto, i prodotti Mopar sono unici perché sviluppati in collaborazione con la piattaforma di progetto del veicolo, un legame diretto che le altre aziende del settore aftermarket non sono in grado di offrire. I prodotti Mopar sono dedicati ai possessori di tutti i modelli dei Gruppi Fiat e Chrysler, ma la clientela Jeep è quella che dedica particolare attenzione al mondo degli accessori e della personalizzazione. Non a caso il modello Grand Cherokee è tra le vetture maggiormente accessoriate delle regioni Europa, Medio Oriente e Africa, Asia-Pacifico e America Latina”. La casa infine ci tiene a sottolineare che tutti i ricambi e gli accessori originali distribuiti da Mopar permettono di mantenere nel tempo le caratteristiche di affidabilità, comfort e performance che le vetture assicurano appena uscite dalla fabbrica.
(Fonte: www.repubblica.it - 16/5/2013)

giovedì 16 maggio 2013

Jeep Grand Cherokee (1): a luglio il restyling


La gamma della Jeep Grand Cherokee, sottoposta a un restyling e rinnovata nei contenuti tecnici, sarà disponibile in Italia a partire dal mese di luglio. Agli aggiornamenti di carattere estetico, che coinvolgono sopratutto il frontale, con luci led diurne, e l'abitacolo, con il nuovo sistema multimediale UConnect con schermo da 8,4 pollici, la Gran Cherokee abbina l'importante evoluzione della trasmissione, con la disponibilità del cambio automatico a otto marce, abbinato ai sistemi di trazione integrale Selec-Terrain e Selec-Track.
Motori e prestazioni - Il propulsore V6 3.0 litri CRD Multijet II Euro 5+ della italiana VM eroga 250 CV e 570 Nm di coppia massima e dichiara un consumo medio di 7,5 l/100 km, ridotto del 10% rispetto al modello uscente, mentre le emissioni sono limitate a 198 g/km. In Italia saranno inoltre proposte le versioni benzina Euro 6 V6 Pentastar V6 3.6 litri da 286 CV (10,4 l/100 km sul ciclo combinato) e V8 5.7 litri 352 CV con sistema MDS per la disattivazione di una delle bancate ai carichi parziali (13,0 l/100 km), mentre la sportiva SRT potrà contare sul già noto V8 HEMI 6,4 litri da 468 CV. Quest'ultimo modello integra l'inedito sistema Launch Control e la modalità Track, che trasferisce il 70% della coppia all'asse posteriore. La SRT tocca i 257 km/h di punta massima e passa da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi, fermandosi da 100 km/h in appena 35 metri grazie all'impianto frenante dedicato.
Sicurezza - La Grand Cherokee sarà proposta negli allestimenti Limited, Overland, SRT e nella inedita top di gamma Summit e saranno disponibili sistemi di sicurezza di ultima generazione come l'Adaptive Cruise Control con funzione freno, l'Advanced Brake Assist, il Forward Collision Warning con Crash Mitigation e il dispositivo Selec-Speed Control con Hill-Ascent Control e Hill-Descent Control per la guida in fuoristrada.
Colori e interni - Per il mercato italiano, in particolare, la versione V6 3.0 CRD sarà disponibile in tutti gli allestimenti (escluso SRT), mentre i benzina 3.6 V6 e 5.7 V8 saranno offerti solo nella più ricca variante Summit. I clienti potranno scegliere tra 11 tinte esterne: Brilliant Black, Bright White, Deep Cherry, Redline (riservata alla SRT), Cashmere, Billet, Maximum Steel, Granite, Black Forest Green, True Blue e Deep Auburn (riservata alla Summit). Gli interni saranno invece proposti nelle versioni Black, Light Frost, Jeep Brown, bicolore Jeep Brown/Indigo Blue e bicolore Jeep Brown/Light Frost. La SRT proporrà invece le esclusive Torque e Sepia. Nulla è ancora trapelato sui prezzi di listino per l'Italia: si sa solo che saranno dal 5 al 8% più alti di quelli del modello attuale.
(Fonte: www.quattroruote.it - 15/5/2013)

mercoledì 15 maggio 2013

Alfa Romeo 4C: le nuove foto ufficiali


L'Alfa Romeo ha diffuso una nuova serie di fotografie sulla 4C, la coupé a motore centrale presentata lo scorso marzo al Salone di Ginevra e ormai in dirittura d'arrivo sui mercati internazionali. I nuovi scatti statici, realizzati in studio, hanno come protagonista un esemplare in allestimento Launch Edition, in livrea rossa, e ci permettono di osservare più da vicino i dettagli in fibra di carbonio e il trattamento degli interni, essenziali e di chiara ispirazione agonistica. Sedili a guscio, cuciture a contrasto, fibra a vista e maniglie in pelle sono dettagli dal chiaro significato per il pubblico più appassionato, mentre il quadro strumenti completamente digitale costituisce il fulcro ideale dell'abitacolo, tutto disegnato intorno al pilota.
(Fonte: www.quattroruote.it - 8/5/2013)

martedì 14 maggio 2013

Montezemolo: "Ferrari non è in vendita"


Con l'integrazione di Fiat e Chrysler "non cambia niente" per Ferrari, la Rossa di Maranello che fa capo al Lingotto. Così il presidente di Ferrari, Luca di Montezemolo, parlando ai giornalisti. "Il nostro ruolo è continuare a fare bene il nostro mestiere, portare soddisfazioni economiche agli azionisti e contribuire a tenere alta l'immagine del gruppo", ha affermato Montezemolo, che ha anche rilevato che "la nostra strategia di esclusività è totalmente condivisa e supportata dall'azionista". Montezemolo ha anche risposto ai giornalisti: "No, no, assolutamente no, non c'è alcun progetto di cessione (di Ferrari, ndr) da parte dell'azionista".
(Fonte: www.borsaitaliana.it - 8/5/2013)

lunedì 13 maggio 2013

Mirafiori: in arrivo la Maserati Levante?


Con interventi pari a 20 milioni di euro per interventi sulle strutture di officine, forni e piste di collaudo, Mirafiori si prepara a realizzare, entro il 2015, il nuovo SUV Maserati Levante, derivato dal prototipo Kubang, esposta al Salone di Francoforte del 2011. Il progetto presentato dal gruppo Fiat-Chrysler contribuirà al rilancio dell’impianto di Fiat Mirafiori, che attualmente lavora per pochi giorni al mese. Inizialmente programmato per essere realizzato negli Stati Uniti, grazie alle nuove strategie proposte da Marchionne, il SUV Levante verrà invece assemblato nello stabilimento Mirafiori, con conseguente riassorbimento di circa 1.000 lavoratori entro la fine dell’anno. Il nome Levante nasce dalla via Levante a Bologna, dove quasi un secolo fa i fratelli Maserati, Alfieri, Ettore ed Ernesto, diedero vita alla omonima azienda producendo auto per gare su strada “Isotta Fraschini”; Nel 2012 Fiat ha ristrutturato l’ex stabilimento di Grugliasco destinandolo alla produzione delle Maserati Quattroporte e Ghibli, i cui motori V8 e V6 benzina vengono prodotti a Maranello in collaborazione con la Ferrari. Il design della Levante avrà un profilo da coupè, estremamente sportivo, con il tipico frontale Maserati, motori e diesel sotto il cofano e il telaio sarà quello della Jeep Gran Cherokee. Sarà in diretta concorrenza con la Porsche Cayenne e Land Rover Range Rover. Maserati Levante e Ghibli, destinate ai mercati di tutto il mondo, saranno l’occasione per il rilancio del polo automobilistico di lusso.
(Fonte: http://news.supermoney.eu - 3/5/2013)

domenica 12 maggio 2013

Alleanze nel mondo dell'auto: a chi giovano?


Sul francese “La Tribune”, giornale francese di grande prestigio e respiro, è apparso il 7 maggio un articolo molto forte dal titolo intrigante: “Carlos Ghosn è riuscito in Nissan, ma in Renault...”. Protagonista è ovviamente il numero uno del Gruppo franco-giapponese, e il testo dice esattamente così: “Nel 1999, al momento dell’alleanza Renault- Nissan, i due costruttori erano di taglia pressoché equivalente. Oggi, il giapponese pesa due volte di più che il suo azionista francese. E’ molto più profittevole, dispone di una gamma completa con tecnologie avanzate e una presenza praticamente mondiale. Il doppio Presidente e Direttore Generale, Carlos Ghosn, la cui paga è molto più importante in Nissan che in Renault, ha privilegiato un Gruppo a spese dell’altro? La prossima settimana Nissan si appresta a pubblicare i suoi risultati finanziari annuali (2012-2013) e la questione di merito merita di essere riproposta: Carlos Ghosn ha privilegiato sì o no la marca giapponese a detrimento di Renault? Boss operativo di Nissan da 14 anni e numero uno di Renault dal 2005, l’uomo naturalmente si difende, ma questo non impedisce di pensarlo. Il doppio dirigente, che guadagna peraltro molto più denaro sul lato giapponese (retribuzione record sul mercato auto nipponico, pari a 7,7 milioni di euro all’anno) che su quello francese (2,89 milioni di euro l’anno scorso) non è che se l’è cavata troppo bene presso i primi e si è incagliato con i secondi?”. Come si vede tutto il mondo è paese. Quando si attivano grandi alleanze, e le cose non vanno in pari maniera, il sospetto aleggia sempre. In Spagna per anni hanno accusato la Volkswagen di operare meno bene con Seat non soltanto rispetto ai marchi tedeschi, ma anche ai cechi della Skoda. Ai tempi delle varie alleanze con la Rover, prima Honda e poi Bmw, gli inglesi sospettarono che i "colonizzatori" avessero banchettato sui resti dei nobili lombi del Regno Unito. Tra poco si porrà, se non si è già posto, il dubbio che dal matrimonio tra Fiat e Chrysler a guadagnarci saranno gli americani (visto dall’Italia) o gli italiani (visto dagli U.S.A.) e poco conteranno le giustificazioni: "Chrysler sarebbe morta senza i capitali e il management torinese", oppure "la Fiat oggi sarebbe in fallimento senza le risorse che arrivano dal Michigan". Seguirà dibattito, si diceva ai cineforum di un tempo. E la discussione è aperta anche adesso, non valendo soltanto in campo automobilistico. L’unione può fare la forza, ma ci sarà sempre uno più contento e uno più scontento.
(Fonte: http://viamazzocchi.quattroruote.it - 7/5/2013)

sabato 11 maggio 2013

"Formula Ferrari": il massimo in tutti i campi


A Maranello hanno deciso di dare un nome a quello che sanno fare al meglio da decenni: "Formula Ferrari". Come tutti i piatti più riusciti, anche l'incessante successo del Cavallino in tutto il mondo ha una ricetta, che non è niente di trascendentale, ma qualcosa di molto concreto e preciso. La Ferrari ha approfittato della giornata di oggi per presentare gli "ingredienti" alla base degli ultimi, esaltanti risultati ottenuti nei vari settori di attività.
Il successo si costruisce così - Sembrano concetti vuoti, abusati, ma dietro il progresso ottenuto dalle Ferrari più recenti ci sono davvero parole tutto sommato semplici, come "passione", "impegno" e "innovazione": è costruendo su questi pilastri che la Casa è riuscita a proporre una gamma di vetture stradali modernissima ed emozionante, che ha trovato nella recente LaFerrari la sua nuova punta di diamante.
Lo sviluppo dei motori - La ricerca ha permesso negli ultimi anni di affiancare al continuo miglioramento prestazionale la riduzione dell'impatto ambientale delle ultime motorizzazioni, quantificabile "nell'utilizzo reale" nell'ordine del 40% dal 2007, secondo quanto dichiarato dalla Casa. Importante è stato in questo senso l'introduzione del pacchetto HELE con Start&Stop, e più ancora lo sarà l'utilizzo dell'Hy-Kers, portato al debutto da LaFerrari.
La ricerca nel campo dei materiali leggeri - Anche la tecnologia dei materiali ha compiuto passi da gigante negli ultimi anni, grazie al vastissimo impiego dell'alluminio: il polo Scaglietti, nel tempo, ha messo a punto 25 diversi tipi di leghe, alcune delle quali non erano state mai utilizzate nel settore automobilistico.
Il futuro dell'elettronica di bordo - È ancora una volta LaFerrari a costituire il vertice delle ricerche applicate, con la sua scelta della fibra di carbonio per l'intera struttura. La nuova serie limitata di Maranello si pone un gradino al di sopra delle sorelle del Cavallino anche per l'integrazione inedita tra i controlli elettronici della dinamica di guida, la gestione dell'aerodinamica attiva e quella del powertrain ibrido.
Sport, sostenibilità, promozione del marchio - Sono lo stesso approccio e la stessa determinazione ad accompagnare il lavoro degli uomini di Maranello in Formula 1, dove nel 2014 la Scuderia si troverà di fronte alla sfida dei nuovi 1.6 V6 turbo con l'Ers. E anche percorrendo le strade della sostenibilità dei processi produttivi, del benessere sull'ambiente di lavoro e della promozione del marchio ci si imbatte nello stesso filo conduttore, fatto di valori irrinunciabili - e indispensabili - per affrontare il futuro.
(Fonte: www.quattroruote.it - 8/5/2013)

venerdì 10 maggio 2013

Fiat-Chrysler: investimenti per 7,4 miliardi di dollari in Brasile


Non è di certo un mistero che Fiat-Chrysler stia realizzando la maggior parte dei profitti commerciali nei Paesi al di là dell’Oceano Atlantico, grazie alle ottime performance di Chrysler negli Stati Uniti e del brand Fiat nel mercato sudamericano. Dopo aver annunciato di voler continuare in ogni caso a produrre anche in Italia - in particolare a Melfi, dov'è previsto 1 miliardo di euro di investimenti - non c’è quindi da meravigliarsi nel sentire che il gruppo torinese ha deciso di investire 7,4 miliardi di dollari in Brasile. Una cifra considerevole, in particolar modo se paragonata a quella destinata allo stabilimento italiano, che verrà utilizzata nel periodo 2013-2016. Ad annunciare il pesante investimento in Sudamerica è stato lo stesso Amministratore Delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, al termine di un incontro con la Presidente del Brasile, Dilma Rousseff. Secondo il Presidente di Fiat-Chrysler America Latina, Cledorvino Belini, che era presente all'incontro ufficiale avvenuto nel palazzo presidenziale di Planalto, a Brasilia, l'investimento permetterà di creare 7.700 posti di lavoro nel nuovo stabilimento di Goiana più altri 12.000 tenendo conto dell'indotto. Durante l'incontro, durato più di un'ora, Marchionne e Belini hanno illustrato alla Presidente Rousseff il piano di investimenti Fiat in Brasile, che prevede innovazione tecnologica, aumento della capacità produttiva e sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie.
(Fonte: www.automoto.it - 7/5/2013)

giovedì 9 maggio 2013

Altavilla: "L'Italia rimane centrale per Fiat"


Un ruolo centrale per gli stabilimenti italiani. Lo ha promesso Alfredo Altavilla, responsabile Europa di Fiat-Chrysler, ai margini di un convegno organizzato il 7 maggio dall'Anfia. In questo contesto le fabbriche di Grugliasco, Pomigliano e Melfi sembrano avere una mission definita, mentre più incerta è la situazione di Mirafiori e Cassino, come ribadito anche dal presidente del gruppo Anfia Mauro Ferrari: «Siamo a conoscenza di diverse alternative per Mirafiori, di cui non si può parlare perché Marchionne non ha sciolto le riserve». Dopo la chiusura di Termini Imerese nel 2011 e in concomitanza con la crisi del mercato dell'auto, l'avvenire della compagnia torinese in Italia è un punto interrogativo. Nonostante le rassicurazioni - spesso miste a minacce - dell'ad Sergio Marchionne, sono molte le ombre che si addensano sul futuro occupazionale degli stabilimenti Fiat.
IL DG ESALTA LA FUSIONE FIAT-CHRYSLER - Chiarezza della strategia, rapidità del processo e capacità organizzativa. Sono i tre aspetti che spiegano - secondo Altavilla - il successo del gruppo Fiat-Chrysler: «La storia recente ci dimostra che fusioni e acquisizioni nel mondo dell'auto non hanno di solito vita lunga e serena. Soprattutto se guardiamo gli esiti non positivi degli accordi Daimler-Chrysler, Ford-Volvo, Gm-Fiat e Volkswagen-Suzuki. L'alleanza di Fiat e Chrysler rappresenta una 'best practice' per l'industria dell'auto».
FATTURATO A +12% NEL 2012 - Oltre quattro milioni di auto vendute, fatturato netto di 84 miliardi di euro (+12%), margine operativo di 3,8 miliardi, 155 stabilimenti in 4 continenti, +19% di vendite sul mercato del Nord America: sono i numeri snocciolati da Altavilla nel corso del suo intervento. Il progetto ora prevede il ritorno negli Stati Uniti dell'Alfa Romeo, il lancio di nuovi modelli, il potenziamento della linea Maserati e la scelta di puntare su 500 e Panda per quanto riguarda il brand Fiat. Un bilancio positivo, quello delineato da Altavilla, nonostante i numeri da crisi del mercato europeo dell'auto.
(Fonte: www.lettera43.it - 7/5/2013)

mercoledì 8 maggio 2013

Lancia e l'operazione Ypsilon Elefantino


Quando il mercato dell’auto, soprattutto italiano, è quello che è, ovvero in fase di declino costante, anche la fantasia può diventare una risorsa importante. E allora si va a pescare in tutto ciò che può fare la differenza e che, per un marchio come Lancia, conduce alla sua storia e alla sua collaudata attitudine ad avere come punti di riferimento lo stile, l’eleganza e quella diversità che passa per fattori come il design, il colore, la comunicazione, in una parola il glamour di una vettura che continua a rinnovarsi. Ed ecco spiegata l’operazione Ypsilon Elefantino, secondo evento 2013 dopo il lancio della Ypsilon metano e prima della Ypsilon Modemdesign. Le coordinate di questa serie speciale: un pubblico prevalentemente ma non solo femminile, già storia consolidata di questo marchio; una spiccata motivazione emozionale, anche questa già sperimentata; un target sempre più giovane. C’è quanto basta per capire a chi si rivolge questa operazione presentata, fatto anche questo in sintonia con la strategia del marchio, da un team a marcata presenza “rosa”. I numeri: le donne della clientela Ypsilon sono il 40 per cento contro una media del 30 dello stesso segmento in generale, i giovani sono il 25 per cento contro il 20 e la motivazione emozionale su quella razionale è del 40 per cento contro una media del 30. Lo stile rappresenta il 50 per cento della motivazione d’acquisto di una vettura come Y Elefantino e in questo, come per il colore, si va ancora una volta a pescare nel dna di Lancia. Da tempo i colori sono un tratto distintivo di questo segmento di Lancia. Per l’Elefantino ne sono stati studiati alcuni appositi, ricercati, sofisticati, come le novità degli interni di questa vettura, persino mutevoli con le stagioni. Fino alla pubblicità: l’elefantino, che ricorda il Dumbo dei cartoni animati, aiuta una giovane signora a portare pacchi e borse appese alla sua proboscide, prima di infilarsi nel portabagagli. La politica dei prezzi strizza l’occhio a una clientela particolare rappresentata da un pubblico giovanile al quale Lancia fa offerte che partono da 10.450 euro, contro gli oltre 12 mila di listino, per un periodo di tempo limitato. Tutto bene, tutto fatto come si deve, con piglio moderno, nuovo, ecochic, glamour. C’è solo un particolare non in linea: destinatario della vettura è quella fascia di pubblico che oggi avverte maggiormente gli effetti perversi della crisi. Ma questo non dipende dall’Elefantino.
(Fonte: www.repubblica.it - 11/4/2013)

martedì 7 maggio 2013

Chrysler: investimenti in Ohio per il nuovo cambio automatico a nove marce


Il cambio automatico a nove marce che farà il suo debutto assoluto sulla nuova Jeep Cherokee si avvicina alla produzione in serie: nei giorni scorsi Chrysler ha annunciato un investimento di 19,6 milioni di dollari destinato alla fabbrica di Perrysburg, Ohio, per incrementare la produzione del convertitore di coppia destinato alla nuova trasmissione.
Ammodernamenti in più fabbriche - L'investimento servirà per installare a Perrysburg nuovi macchinari produttivi accanto a quelli esistenti. I lavori inizieranno alla metà del 2014 e saranno completati per la fine dell'anno prossimo. Nel frattempo, durante l'estate, si concluderanno i lavori iniziati nell'agosto del 2011 a Toledo, Ohio, per il cui ammodernamento la Casa di Auburn Hills aveva stanziato 72 milioni di dollari.
Dal 2009, oltre cinque miliardi per gli U.S.A. - Anche per la fabbrica di Kokomo, Indiana, dove avverrà l'assemblaggio finale del nuovo cambio, erano stati annunciati lo scorso febbraio investimenti per 374 milioni di dollari. Complessivamente, dal giugno del 2009, Chrysler ha iniettato nelle sue attività produttive statunitensi un totale di 5,2 miliardi di dollari.
(Fonte: www.quattroruote.it - 29/4/2013)

lunedì 6 maggio 2013

Fiat-Chrysler: consegne a quota 1 milione nel primo trimestre 2013


Il Gruppo Fiat-Chrysler ha reso noti i risultati globali relativi al primo trimestre dell'anno in corso: le consegne a livello mondiale, che ammontano a 1,017 milioni di unità nel periodo in questione, sono rimaste di fatto stabili rispetto all'anno scorso, quando le immatricolazioni avevano raggiunto quota 1,019 milioni.
Calano gli utili U.S.A., diminuiscono le perdite europee - In questo avvio di 2013 l'utile netto è stato pari a 31 milioni di euro, in calo rispetto ai 262 milioni registrati nel medesimo periodo dell'anno passato. La flessione, spiega il costruttore, è frutto dei risultati ottenuti in Nordamerica, dove modelli di fondamentale importanza come Jeep Cherokee e Grand Cherokee, oltre alla gamma Ram Heavy Duty, sono alle soglie di importanti rinnovamenti. Da considerare anche i costi industriali sostenuti nel periodo per preparare le linee produttive della già citata nuova Cherokee. D'altra parte, va sottolineato come le perdite del ramo europeo siano scese di 41 milioni rispetto alla prima parte del 2012, attestandosi a 235 milioni di euro.
Le vendite: Americhe e Asia-Pacifico - Per quanto riguarda le vendite nelle singole regioni, in Nordamerica Fiat-Chrysler ha registrato un incremento del 7% (508.000 unità). Una crescita identica è stata registrata in America Latina, dove le consegne nel primo trimestre sono cresciute del 7%, passando da 215.000 a 230.000 unità. Continua, per quanto su volumi più esigui, il forte trend di crescita nella regione Asia-Pacifico, dove le vendite sono salite del 28% (a 32.000 vetture) rispetto al primo trimestre del 2012.
Il quadro europeo - Ancora una volta, le note dolenti sono quelle che provengono dall'Europa: il totale delle immatricolazioni di auto e commerciali leggeri ha raggiunto le 245.000 unità, in calo del 6% rispetto ai primi tre mesi del 2012. In particolare, le vetture hanno visto le immatricolazioni calare dell'8%, a 195.000 unità, nel quadro di un mercato che complessivamente ha registrato un -10% sul medesimo periodo del 2012.
Confermati gli obiettivi 2013 - Di conseguenza, la quota del Gruppo a livello continentale è cresciuta dello 0,1%, passando al 6,4% dei volumi totali. Nello stesso periodo, la quota in Italia è cresciuta dell'1,1%, raggiungendo il 29% del mercato complessivo. Con l'occasione, il Gruppo ha confermato le previsioni per il 2013, a partire da quelle per l'utile netto, che dovrebbe attestarsi a fine anno tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro.
(Fonte: www.quattroruote.it - 29/4/2013)

domenica 5 maggio 2013

I segreti de "LaFerrari" a portata di mouse


Tutti i segreti de "LaFerrari" a portata di mouse. La casa di Maranello ha realizzato un sito web ad hoc (www.laferrari.com) dedicato alla supercar ibrida dove, in modo semplice e completo, è possibile scoprirne tutti i dettagli. Un suggestivo video introduce gli internauti nello spettacolare universo di questa rossa da sogno, prima ibrida del cavallino rampante, realizzata in soli 499 esemplari, capace di una potenza record (per una vettura stradale), di 963 cavalli. La visualizzazione automatica dei quattro profili della vettura in home page offre il primo approccio con il “mostro” e da qui inizia l’esperienza interattiva per i visitatori del sito. A questo punto si può scegliere se “scrollare” verso il basso con la rotellina del mouse e scoprire le sei sezioni in cui è suddiviso il contenuto (Sistema Hy-Kers, Tedlaio e Carrozzeria, Architettura, Aerodinamica, Dinamica, Stile), oppure scegliere il sistema tradizionale di navigazione accedendo alle sezioni attraverso il menù cliccando sul pulsante in alto a destra. Numerosi video esplicativi, una vasta gallery fotografica e un visualizzatore a 360 gradi (con la possibilità cambiare i tre colori della livrea, rosso corsa, nero e giallo, e con una voce che pronuncia il colore selezionato), completano l’esperienza di navigazione nei meandri della supercar modenese. Non manca nemmeno una completa scheda tecnica con tutte le caratteristiche de LaFerrari e una pagina dedicata ai numerosi partner (con link diretto alle rispettive pagine web), che hanno contribuito alla realizzazione della vettura. Indubbiamente l’esplorazione di questo sito è un’esperienza coinvolgente e la semplicità di navigazione, seppure con numerosi contenuti, è sempre intuitiva ed immediata rendendo facile la scoperta anche agli internauti meno avvezzi. Naturalmente non manca nemmeno la possibilità di condividere i contenuti con i propri amici attraverso i principali social network, oppure di restare sempre informati su tutte le novità, le anteprime e i segreti sul mondo “Gt & Sport Cars” di Ferrari iscrivendosi alla newsletter.
(Fonte: www.repubblica.it - 16/4/2013)

sabato 4 maggio 2013

Iveco: rinnovato il sito Internet aziendale


Iveco rinnova il suo sito Internet. Arricchito nei contenuti e rivisitato graficamente, intende fornire una consultazione più veloce ed efficace per soddisfare le richieste dei professionisti del mondo del trasporto. Accessibile da qualsiasi dispositivo, dai tradizionali pc agli smartphone e tablet, permette una navigazione semplice e intuitiva rendendo tutte le informazioni disponibili a portata di click. Il nuovo sito web (www.iveco.com) sarà a breve disponibile anche nelle versioni dedicate agli altri Paesi ed è stato realizzato in collaborazione con Bitmama, web agency nata dalla joint venture tra Reply e Armando Testa, e Cluster Reply. In pochi giorni la versione rinnovata ha fatto registrare record nella navigazione: nella sola prima settimana online, sono stati oltre 700 i veicoli configurati, 1.200 le schede tecniche dei veicoli scaricate e 450 i cataloghi consultati. Lo scorso anno invece la piattaforma globale Iveco.com ha ottenuto oltre 620.000 visitatori unici, con un totale di oltre 2,5 milioni di pagine consultate. Tra le nuove funzionalità spicca il configuratore del veicolo per individuare rapidamente il mezzo più idoneo a soddisfare le proprie esigenze. Basta andare nella sezione “Trova veicolo”, ed utilizzare il “Truck Configurator”. Così, dopo aver scelto la gamma d’interesse, si accede a una pagina che permette di personalizzare il valore della massa totale a terra, la configurazione degli assi, la versione, la potenza del motore e il tipo di sospensione. La ricerca del mezzo più idoneo può avvenire anche attraverso il “Mission Configurator” che come si può intuire propone una serie di “missioni” di possibile utilizzo (lunga distanza, regionale e urbana), in relazione all’attività da svolgere e del peso medio da trasportare. Altra novità è il calcolatore del costo totale di gestione di un veicolo, “Total Cost of Ownership”, in grado di simulare il costo globale di un veicolo commerciale durante tutto il suo ciclo di vita. Questo strumento è in grado di sincronizzare tutti gli elementi di spesa per ottenere un valore attendibile dei costi operativi del mezzo, attraverso l’inserimento di parametri personalizzabili. Non manca nemmeno la parte dedicata ai social media per la condivisione di tutti i contenuti social sul mondo Iveco: i “follower” potranno visualizzare le ultime novità sull’azienda “postate” su Twitter, Facebook e YouTube accedendovi direttamente dal sito.
(Fonte: www.repubblica.it - 19/4/2013)

venerdì 3 maggio 2013

Maserati: accordo triennale con Ermenegildo Zegna


Sergio Marchionne, a.d. del gruppo Fiat, e Gildo Zegna, suo omologo del Gruppo Ermenegildo Zegna, hanno sottoscritto un accordo triennale di collaborazione. Il primo passo sarà un omaggio al Centenario della Maserati, che si celebrerà nel 2014, con la realizzazione di una Limited Edition della ammiraglia Quattroporte by Ermenegildo Zegna, che verrà reinterpretata e personalizzata con colori, materiali e tessuti ispirati alle collezioni del leader mondiale nell'abbigliamento maschile di lusso. In particolare, i tessuti verranno realizzati dallo storico Lanificio Zegna di Trivero. Inoltre, per il 2015, è previsto l'inserimento a catalogo di proposte di allestimenti Zegna per tutti i modelli della gamma Maserati. Nel 2016, invece, sfruttando la pluridecennale esperienza del 'Su Misura' maturata dal Gruppo Zegna nella realizzazione di capi di abbigliamento personalizzati, si sperimenterà un approccio più sartoriale, con la possibilità di scegliere tra diversi colori e materiali in esclusiva. La Limited Edition della Maserati Quattroporte by Ermenegildo Zegna sarà realizzata in soli 100 esemplari e gli acquirenti potranno beneficiare, in esclusiva, anche di una collezione di accessori Zegna appositamente disegnati per ciascuna automobile. Il primo prototipo sarà presentato al pubblico in uno dei prossimi Saloni internazionali dell'auto. Il lancio della Limited Edition sarà sostenuto da una campagna di comunicazione e da importanti eventi su scala internazionale, mentre per tutta la durata della partnership sono previste iniziative speciali riservate ai top customers delle due brand. "Con il Gruppo Fiat e, in particolare, con Maserati - ha commentato Gildo Zegna, amministratore delegato del Gruppo Ermenegildo Zegna, - in passato abbiamo già avuto altre positive collaborazioni. Entrambe le aziende sono accomunate da una storica tradizione industriale e sono conosciute nel mondo come portabandiera del "Made in Italy". Essere di nuovo insieme, in occasione del centenario di una delle più prestigiose case automobilistiche del mondo, è per noi un motivo di grande onore e di orgoglio. Nella Limited Edition della Maserati Quattroporte by Ermenegildo Zegna e in tutti gli allestimenti Zegna che andremo a creare, gli interni esalteranno ancor più l'idea di viaggiare avvolti nel comfort di un salotto esclusivo dal sapore molto italiano". "La partnership tra Maserati e il Gruppo Ermenegildo Zegna segna l'incontro tra due eccellenze del prodotto e del lavoro italiano - ha commentato Sergio Marchionne, amministratore delegato del Gruppo Fiat Chrysler e Presidente di Maserati. "Maserati è un nome prestigioso nel mondo dell'automobile, che si appresta a un periodo di grande crescita a livello di prodotto e di volumi. La collaborazione con una realtà di eguale prestigio come Ermenegildo Zegna avvantaggerà entrambi e avrà certamente una positiva connotazione anche nell'ambito del Gruppo Fiat Chrysler. Questa collaborazione di alto profilo tra due importanti aziende italiane - conclude Marchionne - mi riempie, peraltro, di orgoglio anche a livello personale''.
(Fonte: www.ansa.it - 17/4/2013)

giovedì 2 maggio 2013

Alfa Romeo: una nuova MiTo per gli U.S.A.?


Fiat-Chrysler sta pensando alla realizzazione di un nuovo modello dell'Alfa Romeo MiTo che possa essere adatto ai gusti ed alle esigenze del mercato americano. Lo rivela la rivista statunitense di auto Car and Driver, secondo cui la casa guidata da Sergio Marchionne starebbe riflettendo su due diverse possibilità. Una sarebbe il lancio per il 2016 dell’attuale compatta dell’Alfa Romeo con una serie di ammodernamenti, ma senza modifiche particolari alla carrozzeria. L’altra sarebbe più complessa e utilizzerebbe la piattaforma della Fiat 500L, un modello già omologato per il mercato statunitense, per realizzare una compatta crossover coupé. Il nuovo modello potrebbe competere con successo nel segmento dei SUV di piccole dimensioni. I motori della nuova MiTo potrebbero essere il bicilindrico di 900 cc TwinAir turbo da 100 Cv oppure il quattro cilindri MultiAir Turbo da 200 Cv.
(Fonte: www.caranddriver.com - 26/4/2013)

mercoledì 1 maggio 2013

Marchionne ancora contro l'auto elettrica


La produzione di auto elettriche per Chrysler comporta ingenti perdite unitarie e effettuarla su larga scala sarebbe "masochista". E' quanto ha affermato l'ad di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne intervenendo all'incontro annuale della Society of Automotive Engineers, a Detroit. Marchionne ha spiegato che le nuove Fiat 500 elettriche che vengono vendute da Chrysler in California comportano per la compagnia una perdita di 10 mila dollari a veicolo e che quindi "produrle su larga scala sarebbe masochismo industriale". Chrysler ha dovuto comunque lanciare il modello perchè le leggi del 'Golden State', il maggior mercato U.S.A. per le automobili di nuova produzione, prevedono che ogni costruttore abbia dei veicoli elettrici nel suo parco macchine. Marchionne non prevede però di venderne che poche centinaia in un Paese dove, nonostante i generosi incentivi del governo, le auto elettriche o ibride complessivamente coprono una quota di mercato inferiore all'1%. "Abbiamo bisogno di innovare", ha aggiunto l'ad di Fiat, "Un anno fa l'idrogeno era la prossima grande novità, ora lo sono le auto elettriche". "Le autorità dovrebbero essere neutrali rispetto alle tecnologie, non possiamo prevedere ogni scenario possibile", ha proseguito il manager, sottolineando comunque come Fiat "sia riconosciuta come il produttore europeo con la miglior performance ambientale" e come Chrysler abbia aperto nuove frontiere dell'efficienza producendo i primi pick-up a metano del Nord America.
(Fonte: www.repubblica.it - 19/4/2013)