lunedì 19 gennaio 2015

Detroit e le sfide di FCA per il 2015


A Detroit, in questi giorni, la temperatura percepita a causa del vento scende a -20 di giorno. Nonostante il gelo, per le strade si respira un'aria diversa: tra la gente è tornata la fiducia. Eppure solo due anni fa la famosa Motor City del Michigan era stata dichiarata fallita. La ripartenza della metropoli è comunque avviata e il ritrovato vigore dell'industria e del mercato dell'auto, insieme a un'economia U.S.A. in grande spolvero, fanno sì che il 2015 sia visto come il vero anno della svolta. Lo stesso presidente Barack Obama ha detto nelle scorse settimane che il salvataggio dell'industria americana dell'auto può considerarsi concluso. Ecco allora che GM, Ford e Chrysler (ora FCA) possono riprendere ufficialmente la loro corsa. E proprio Chrysler, rimessa in carreggiata da Sergio Marchionne, rappresenta il caso del momento. A Detroit, infatti, poco conta che Fiat abbia la sede legale in Olanda e quella fiscale a Londra (d'altro canto quasi tutte le aziende U.S.A. hanno la sede legale nel Delaware e l'Alleanza Renault-Nissan è pure basata in Olanda). «Qui - dicono nelle fabbriche di Detroit - a contare sono sempre la rinata Chrysler e i suoi marchi; e ben vengano anche brand come Fiat o Alfa Romeo. Da noi si guarda all'insieme. L'importante è che gli stabilimenti girino e le persone lavorino». Un dato per tutti: dal 2009, anno d'inizio della sfida americana di Marchionne, a oggi, i dipendenti del gruppo negli U.S.A. sono passati da 47mila a 77mila, avvicinandosi così agli 80mila del 2006, prima degli incentivi all'uscita decisi da Daimler e poi dal fondo Cerberus. FCA o rinata Chrysler che sia, la prossima settimana sarà protagonista dell'Auto Show di Detroit non solo per le novità in vetrina (Alfa Romeo 4C Spider e Pick-up Ram 1500), ma perché il gruppo si presenta all'appuntamento annuale con risultati da primo della classe: per il terzo anno consecutivo i veicoli Jeep hanno messo a segno vendite mondiali senza precedenti e hanno superato il target del milione di Suv. Solo negli U.S.A. il balzo delle vendite è stato del 41% al record di 692.348 Suv. Da registrare, quindi, il +42% nell'Asia-Pacifico, il +49% in Cina e, sempre per Jeep, il +40% in Europa. FCA US, inoltre, nel 2014 ha visto crescere le immatricolazioni del 16% (20% in dicembre), superando quota 2 milioni di unità. Chiusa nel 2014 la fusione tra Fiat e Chrysler, impostato il piano industriale al 2018, portata FCA in Borsa a New York e Milano, deciso lo scorporo di Ferrari e reperiti i fondi per dar seguito agli investimenti, ecco le sfide che attendono ora Marchionne. In marzo ci sarà l'inaugurazione del nuovo impianto brasiliano (Fiat si è confermata leader del mercato lo scorso anno) di Goiana, nello Stato del Pernambuco, rafforzando così il polo industriale di FCA nel fondamentale Sud America. Quindi, a metà anno, è attesa la quotazione del 10% di Ferrari a Wall Street, mentre Marchionne sarà sempre più impegnato a incontrare potenziali investitori negli U.S.A. e a tenere a bada il debito. Ma il 2015 è anche l'anno della messa in pratica del piano industriale da 50 miliardi. E il 24 giugno, in coincidenza dei 105 anni di Alfa Romeo, è in programma il lancio della nuova Giulia prodotta in Italia.
(Fonte: www.ilgiornale.it - 7/1/2015)

domenica 18 gennaio 2015

Ferrari e Pavarotti: il MEF di Modena cala l’asso per i turisti di Expo 2015


In vista dell'Expo di Milano la nostra città mette in prima fila i due più noti italiani nati sotto Ghirlandina, il Drake Ferrari e Luciano Pavarotti. I due grandi del Cavallino rampante e della musica lirica e pop mondiali si “incontreranno” a partire dal 18 febbraio in una grande mostra, intitolata appunto “Enzo Ferrari incontra Pavarotti” prevista al museo Enzo Ferrari di Modena. L'annuncio e i particolari verranno dati a inizio del prossimo mese e in questi giorni il direttore dei musei Ferrari di Modena e Maranello Antonio Ghini sta predisponendo ancora i materiali per l'appuntamento clou che dovrà richiamare sotto la Ghirlandina migliaia di turisti. Ecco in anteprima come sarà la mostra. «In questi giorni - spiega il manager della Ferrari - stiamo predisponendo un video con le arie cantate da Pavarotti: il film lo proietteremo nella Galleria di via Paolo Ferrari e non sarà un video già visto perché punteremo sul colore per fare un filmato pop. In mostra non ci saranno tanti oggetti di Big Luciano, ma molto importanti. Stiamo collaborando con l'Arena di Verona perché avremo nel nostro museo alcune scenografie delle opere di Pavarotti e in più esponiamo la Ferrari F40 che era di proprietà del maestro. Forse non tutti lo sanno, ma Big Luciano per molti anni è stato in possesso di questa Ferrari che poi vendette». Il museo nella casa Natale di Ferrari si candida dunque a divenire il principale polo che da maggio a ottobre esalterà le eccellenze modenesi in occasione dell'Expo. «Non metterò troppi oggetti - continua Ghini - per esaltare il rapporto tra Ferrari e Pavarotti perché parleranno le musiche e le auto che ripercorreranno la storia del Drake. Sempre il 18 febbraio, giorno della nascita del fondatore del Cavallino, apriremo finalmente anche l'unico museo al mondo di motori Ferrari, ma ci sono altre cose cui tengo molto». Antonio Ghini, direttore dei due più visitati musei del Modenese - Modena è a quota 91mila visite e Maranello ha superato nel 2014 i 330mila - spiega: «Occorre puntare sulla sinergia e più resto a Modena più incontro persone desiderose di fare: ricordo solo le attività che predisporremo con il soprintendente Casciu, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Landi e il sindaco Muzzarelli che è un uomo molto pratico, ma soprattutto a febbraio avremo una importante collaborazione con Modenantiquaria che sto portando avanti con l'amministratore delegato Paolo Fantuzzi e l'antiquario Pietro Cantore. La mostra Ferrari-Pavarotti apre il 18, ma dal 13 febbraio in poi con l'apertura di Modenantiquaria in fiera i visitatori potranno visitare a prezzo ridotto le nostre due rassegne consegnando il biglietto di una delle due esposizioni». Non è finita qui. «Tengo molto - continua il manager - alla cena di gala che abbiamo deciso di fare al MEF il 18 febbraio: è un atto coraggioso perché sarà davvero una cena di gala a livello internazionale e a Modena non c'è mai stata. Il costo sarà di 150 euro a testa per una cena di alta cucina, le signore dovranno essere in lungo e gli uomini in abito scuro». Insomma Modena tenta di accreditarsi a livello internazionale: non sarà semplice, ma le eccellenze artistiche, tecniche e culinarie per farlo ci sono tutte. E Ghini, vista la sua lunga esperienza in Italia e all'estero, pare l'uomo giusto al posto giusto: «In questi tempi - conclude - se non fai attività ben fatte il pubblico non ti premia, le scorciatoie non funzionano».
(Fonte: http://gazzettadimodena.gelocal.it - 10/1/2015)

sabato 17 gennaio 2015

Jeep fa rotta su Salerno: le nuove Renegade invadono il porto


La sagoma imponente, con la livrea bianca e gialla che da sempre contraddistingue le navi della compagnia Grimaldi, è comparsa all’orizzonte poco dopo le 15, con un paio d’ore di ritardo sulla tabella di marcia. A terra, sulla banchina del porto commerciale di Salerno, c’erano addetti e operatori pronti per l’appuntamento con la storia. Perché questo viaggio della Grande Anversa, a modo suo, entrerà nella storia. Parte da Salerno il primo carico di Jeep Renegade destinato agli Stati Uniti. Un viaggio lungo un mese, con scalo tecnico a Southampton, nel sud est dell’Inghilterra, proprio di fronte all’isola di Wight, e poi dritti fino a San Diego, in California. Nella stiva più di trecento Suv freschi di fabbrica, interamente assemblati nello stabilimento Fiat di Melfi. Un altro piccolo primato "Made in Italy": è la prima Jeep fabbricata lontano dagli Stati Uniti. Nelle Americhe, in Canada e più a sud, sulle rive del Rio delle Amazzoni, verrà venduta, poi chissà, l’obiettivo è estenderne la diffusione in cento Paesi mantenendo in vita le fabbriche italiane. Quel che è certo, per ora, è che con la Jeep Renegade il porto commerciale di Salerno ha messo a segno un altro colpo da novanta. In principio fu la 500L, l’auto prodotta a Kragujevak, nella Serbia centrale. Dal porto di Bar, in Montenegro, le navi car carrier del gruppo Grimaldi cariche di 500L salpavano alla rotta di Salerno, da dove le auto venivano distribuite sul territorio alla rete commerciale Fiat. In futuro sarà la 500X, l’automobile nata dalla collaborazione tra Fiat e Chrysler che punta alla leadership europea dei crossover compatti. La rotta è sempre la stessa, da Salerno a San Diego passando per Southampton: da Salerno, nel mese di dicembre, sono salpate le prime auto per una serie di imbarchi di prova, per il primo carico vero bisognerà aspettare qualche mese. Tempi tecnici, fanno sapere dall’Autorità Portuale di Salerno. Per la storia questo e altro.
(Fonte: www.ilmattino.it - 9/1/2015)

venerdì 16 gennaio 2015

Fiat 500 restyling: le prime foto della plancia


Fiat ha iniziato i primi collaudi su strada della 500 restyling: lo testimoniano queste recentissime ed esclusive immagini scattate a Torino in questi giorni. Le camuffature applicate ai paraurti anteriore e posteriore indicano le aree in cui la popolare citycar sarà modificata, anche se, per il momento, è impossibile scoprire l'entità dell'aggiornamento.
Un'inedita 500 - In realtà, nel documento ufficiale diffuso da FCA in occasione della presentazione dei nuovi piani industriali dello scorso maggio si possono individuare un paio di immagini relative a una Fiat 500 con il frontale lievemente diverso da quello dei modelli europei e nordamericani: la presa d'aria sembra lievemente più stretta, i profili cromati agli angoli del paraurti anteriore sono posti un po' più in basso e il gruppo ottico inferiore dà l'idea di essere di diametro maggiore. Sono ovviamente solo supposizioni e solo il tempo ci dirà se abbiamo visto giusto.
Nuova plancia - Quel che è certo, invece, lo si vede nelle nostre esclusive immagini della plancia: la nuova Fiat 500 restyling cambia - presumibilmente per ospitare il sistema multimediale Uconnect - nella parte centrale e in alcuni dettagli, come i comandi degli alzacristalli elettrici, mentre le bocchette d'aerazione ora si trovano ai lati dei comandi dell'impianto di infotainment. Il volante, infine, è coperto, segno che anche lì ci saranno cambiamenti.
Presentazione nella seconda metà dell'anno - La Fiat 500 restyling potrebbe debuttare nella seconda metà di quest'anno, presumibilmente al Salone di Francoforte (dal 15 al 27 settembre), con una possibile preview il 4 luglio, sempre che la Fiat voglia riprendere la tradizione in uso fino al 2013. Secondo l'ultimo piano industriale, la Fiat 500, sia pur rinnovata, ma ancora fondamentalmente quella del 2007, dovrà resistere altri tre anni, ovvero fino al 2018.
(Fonte: www.quattroruote.it - 7/1/2015)

giovedì 15 gennaio 2015

Jeep da record: nel 2014 vendute 1 milione di unità


Nel 2014, il marchio Jeep ha registrato vendite per oltre un milione di unità a livello globale, battendo tutti i suoi record per il terzo anno consecutivo. Con un totale di 1.017.019 veicoli venduti, il marchio ha superato del 39 per cento il precedente record di 731.565 esemplari. "Le vendite di veicoli Jeep sono aumentate per il quinto anno consecutivo, sia a livello globale che nel mercato Nordamericano", ha dichiarato Mike Manley, President e CEO, Jeep Brand. "Oltre ad essere particolarmente soddisfatti del successo riscosso dal nuovo Jeep Cherokee, dobbiamo riconoscere che tutti i veicoli della gamma Jeep hanno registrato significativi aumenti nelle vendite a livello globale". "Il raggiungimento del milione di unità vendute nel 2014 è stata senz'altro una tappa fondamentale, e il 2015 sarà un anno di grande trasformazione nell'ambito del processo di globalizzazione del marchio con l'avvio delle attività di produzione in Brasile e il ritorno della produzione in Cina, dopo quasi dieci anni di assenza", aggiunge Manley. "Ci impegneremo per mantenere il trend positivo delle vendite nel 2015 con una gamma completa di SUV con performance competitive ed efficienti nei consumi come la nuovissima Jeep Renegade che arriverà negli showroom di tutto il mondo nel 2015". Oltre all'aumento globale del 39%, da segnalare un incremento del 41 per cento negli Stati Uniti, raggiungendo il record senza precedenti di 692.348 unità. Risultati altrettanto spettacolari sono stati ottenuti in Europa (+40%) e nell'area Asia-Pacifico (+42%). In Cina, il mercato automobilistico più grande del mondo, le vendite sono cresciute del 49%. In testa alle vendite globali di veicoli Jeep a livello globale e negli Stati Uniti è la Grand Cherokee (unità globali: 279.567; unità in U.S.A.: 183.786), seguita da Cherokee (unità globali 236.289; unità in U.S.A.: 178.508), Wrangler (unità globali 234.579; unità in U.S.A. 175.328), Compass (unità globali 134.629; unità in U.S.A. 61.264) e Patriot (unità globali 122.387; unità in U.S.A. 93.462).
(Fonte: www.tuttosport.com - 7/1/2015)

mercoledì 14 gennaio 2015

Maserati: vendite record in Italia nel 2014


A dir poco, è stato un boom: in Italia, le consegne del marchio Maserati hanno toccato le 1.235 unità. Che in termini percentuali significa un incremento del 382% rispetto alle 256 vetture vendute nel 2013. Il 2014, anno del Centenario del Tridente, non poteva andare meglio.
Un successo firmato Grugliasco - Alla luce dei dati diffusi oggi, il nostro mercato si è confermato il primo in Europa per la Casa, nonché il terzo al mondo, alle spalle di Nordamerica e Cina. La parte del leone nelle vendite l’hanno fatta ovviamente le “nuove Maserati”, la Quattroporte e ancor più la Ghibli.
2015, l'anno della Levante (e di Mirafiori) - Corroborante sarà anche l’arrivo della terza vettura del nuovo corso, quella SUV Levante, attualmente in fase di collaudo, che entro la fine di quest’anno è attesa in produzione sulle linee di Mirafiori, dove fervono i lavori per l’ammodernamento.
Obiettivo 75.000 - Il percorso di crescita commerciale del marchio, come è stato delineato dalla dirigenza, prevede un punto d’arrivo ben preciso: Maserati non andrà oltre le 75.000 unità l’anno. Un vero e proprio “sales cap”, che dovrebbe essere attuato nel 2018, anno in cui è previsto il raggiungimento di tale quota.
(Fonte: www.quattroruote.it - 8/1/2014)

martedì 13 gennaio 2015

Alfa Romeo e Fiat alla conquista dell’America, ma senza fretta


Dustin Hoffman che sfreccia su un fiammante Duetto e ‘Fix It Again Tony’ – storpiatura di Fiat circa l’affidabilità – sono i due luoghi comuni per eccellenza che si possono sentire negli Stati Uniti riguardo all’Alfa Romeo e alla Fiat. Ma sono cose di almeno trenta anni fa. Il Laureato ormai è diventato un pensionato, invece la 500 (prodotta in Messico) è un’auto assolutamente cool. È la storia che si ribalta. Il marchio torinese mancava dal mercato americano dal 1983, mentre quello milanese si era ritirato nel 1995. Lustri di oblio, poi, con l’arrivo di Chrysler, tutto è cambiato. Ma se il rilancio della Fiat, con la gamma 500, è sulla buona strada – il traguardo delle 200.000 unità vendute non è lontano – quello dell’Alfa è decisamente in fase embrionale. Il suo ritorno ufficiale in Nordamerica è iniziato qualche giorno fa, ma si tratta sostanzialmente di un’operazione d’immagine che, per quanto riuscita, riguarda solo 54 auto. È questo il quantitativo di 4C “US Spec” che sono sbarcate in U.S.A., da suddividere tra 82 rivenditori. Non occorre un master in business administration a Harvard per capire che la domanda è di molto superiore all’offerta. Infatti la piccola coupé 4C piace e anche molto, ma le sue stesse peculiarità tecniche impongono una produzione quasi artigianale, a Modena, che rallenta drammaticamente i tempi di assemblaggio. “Abbiamo sospeso tutte le richieste: depositi o liste Vip non importa, non possiamo accettare altre prenotazioni, sono troppe rispetto a quello che FCA può attualmente offrire”, ha dichiarato a denti stretti Reid Bigland, numero uno di Alfa Romeo U.S.A.. Si possono immaginare facilmente i suoi incubi notturni, fatti di centinaia di migliaia di dollari di vendite perdute. Intanto, però, la coupé Alfa impazza su Youtube, con l’ultimo video di presentazione che ha totalizzato otto milioni di visualizzazioni in una settimana. Il significato è chiaro, nonostante decenni di assenza, gli Stati Uniti amano ancora le Alfa Romeo, più che altro per una sorta di rispetto verso il passato, visto che di modelli decenti non ne vedono, appunto, dai tempi del Duetto. In FCA lo sanno e hanno preparato l’ennesimo piano di rilancio che prevede investimenti per 5 miliardi di euro, una gamma rivoluzionata, un obiettivo di 400.000 auto vendute nel 2018 e, quasi non ci si crede, il ritorno alla trazione posteriore. E se tra pochi giorni, al Salone di Detroit, debutterà l’attesa 4C Spider, la data da segnare in rosso sul calendario è quella del prossimo 24 giugno, quando verrà svelata la prima Alfa del nuovo corso. Potrebbe chiamarsi Giulia, o forse no, sarà una berlina tre volumi lunga circa 4,70 metri, a trazione posteriore o integrale e con motori degni del nome che porta. Un 2.9 V6 biturbo – secondo Automotive News Europe – con potenze fino a 480 CV e un 2.0 4 cilindri turbo benzina con testate MultiAir (chiamato Global Medium Engine) capace di erogare da 180 a 330 CV. Quanto ai diesel, ci sarebbero un nuovo 2.2 4 cilindri (135-210 CV) e l’ennesima evoluzione del 3.0 V6, che salirebbe fino a 340 CV. Cosa serve ancora? Tanta pazienza, perché nel migliore dei casi la vedremo sulle strade nel 2016, insieme alla Fiat 124 Spider. Ricordate la sportiva a due posti che FCA avrebbe dovuto produrre con Mazda, sulla base della nuova MX-5, resuscitando il Duetto? Non sarà più marchiato Alfa, come inizialmente annunciato, ma Fiat, tant’è vero che la Casa ha registrato all’ufficio brevetti statunitense le sigle 124 e 124 Spider. La scelta non è casuale: insieme alla X1/9 sono state le uniche torinesi di successo negli anni Settanta, soprattutto negli stati assolati come la California e la Florida. Insomma, Alfa o Fiat, una ‘spiderina’ a due posti tornerà in America e forse piacerà pure a Dustin Hoffman.
(Fonte: www.ilfattoquotidiano.it - 9/1/2015)

lunedì 12 gennaio 2015

Chrysler Canada, è tempo di record: nel 2014 le migliori vendite della storia


Troppi numeri, in certe situazioni, possono dare alla testa, ma nel caso dell'ultimo rapporto stilato da Fiat Chrysler Automobiles la situazione è diversa: per festeggiare il 61esimo mese consecutivo di crescita delle vendite (il periodo più lungo di aumenti della sua storia), il periodo più lungo di aumenti mai registrato da Chrysler Canada, la Casa ha emesso il comunicato sulle vendite del Gruppo in territorio canadese per il mese di dicembre e l'intero esercizio 2014, dal quale risulta che in tutti sono stati 21.613 i veicoli venduti, con un aumento del 40 per cento rispetto al dicembre 2013, con 15.445 veicoli. Per l'intero esercizio 2014, Chrysler Canada ha registrato un incremento delle vendite del 12 per cento, raggiungendo le 290.004 unità (260.015 nel 2013) che rappresentano il livello più elevato mai raggiunto da Chrysler Canada. Dicembre 2014 è stato dunque il mese dei record per Chrysler 200 (lanciata nel 2014, è la berlina media più accessibile in Canada, vincitrice del Ward's "10 Best Interiors" per il 2014), Chrysler Town & Country, Jeep Wrangler, Ram pickup e per i marchi Ram e Jeep, mentre Chrysler Town & Country, Jeep Cherokee, Jeep Wrangler e Ram pickup hanno registrato un bel record di vendite annue, con Ram pickup, in particolare, al secondo posto nella classifica dei veicoli più venduti in Canada. La Chrysler 200, modello che ha ottenuto anche il "Top Safety Pick" rating dal IIHS e le cinque stelle per la sicurezza dal NHTSA, con una cilindrata al top del segmento, un'eccellente efficienza nei consumi e il miglior sistema a trazione integrale della categoria, ha registrato un aumento delle vendite del 161 per cento, passando da 328 unità a dicembre 2013 a 855 unità a dicembre 2014, che rappresentano un primato assoluto per il mese di dicembre. Dati che si possono tradurre in una maniera sola; si tratta infatti delle migliori vendite annue mai registrate nei 90 anni di storia di Chrysler Canada. "Il marchio Jeep - spiega David Buckingham, Chief Operating Officer di Chrysler Canada - sta vivendo un periodo di crescita mai raggiunto prima, con un aumento delle vendite superiore al 50 per cento, ovvero 25.000 unità in più rispetto al 2013".
(Fonte: www.repubblica.it - 7/1/2014)

domenica 11 gennaio 2015

Buon compleanno Bianchina: compie 60 anni l'auto di Fantozzi


La Bianchina non era solo l'auto di Fantozzi, sulla quale nella notte Capodanno precipita una lavatrice. Negli Anni Sessanta la Bianchina e le Autobianchi in genere erano le "piccole Fiat di lusso" (o premium come diremmo oggi). Allo stabilimento di Desio arrivavano le meccaniche da Torino e qui le vestivano in modo più elegante. "La Bianchina è l'auto della festa, la 500 quella dei giorni di lavoro" sintetizzava efficacemente Giovanni Canestrini, all'epoca decano dei giornalisti dell'automobile. Ma procediamo con ordine visto che esattamente 60 anni fa, l'11 Gennaio 1955, nasceva l'Autobianchi per iniziativa dell'allora direttore generale della Bianchi, ingegnere Ferruccio Quintavalle che coinvolse due grandi aziende del settore, Fiat e Pirelli, per risollevare dalle difficoltà del Secondo Dopoguerra la Fabbrica Automobili e Velocipedi Edoardo Bianchi, nota non solo per aver realizzato tra le altre la bicicletta di Fausto Coppi, ma anche per la produzione automobilistica avviata addirittura nel 1885. L'operazione, che prevedeva per lo scorporo della divisione auto della Bianchi e la sua cessione paritetica a Fiat e Pirelli, non era solo una preziosa, probabilmente indispensabile, ancora di salvataggio per l'azienda lombarda. Grazie ad essa Pirelli aveva modo di allargare le sue forniture di pneumatici in primo equipaggiamento e Fiat poteva sperimentare una fascia di mercato alternativa senza avere tuttavia ripercussioni sul proprio marchio. Tre anni dopo, nel 1960, la società fissava la sua sede nell'appena inaugurato Grattacielo Pirelli nei pressi della stazione Centrale di Milano. Nel frattempo la Bianchina si era rivelata un immediato successo come testimoniano circa 320.000 esemplari prodotti in dodici anni. Dalla fabbrica di Desio (140.000 metri quadri), riattrezzata con moderni macchinari produttivi, uscivano circa 200 vetture al giorno. La Bianchina piaceva per le sue linee americaneggianti (all'epoca molto di moda), per l'allestimento ricercato, per la meccanica semplice ed affidabile (la stessa della Fiat 500). Alla versione originale furono rapidamente affiancate la Cabriolet, la station wagon Panoramica e la Berlina 4 posti. Nel 1963 arrivò anche la Stellina, una piccola spider con carrozzeria in vetroresina e motore posteriore, che non riscosse però il successo sperato. Migliore accoglienza ricevettero invece nel 1964 la Primula con motore Fiat 1100 (ancora oggi ricordata come prima auto italiana a trazione anteriore) e due anni più tardi la A111 su meccanica Fiat 124 Special. Il vero successo arrivò nel 1970 con la A112, una piccola 3 porte a trazione anteriore, destinata a rappresentare una seria alternativa alla Mini, Venduta fino al 1986 in oltre 1.300.000 esemplari, aprì la strada all'altrettanto fortunata Y10, "l'auto che piace alla gente che piace". Nel frattempo però, nel 1968, l'Autobianchi era stata completamente assorbita dalla Fiat che trasferì nello stabilimento di Desio parte della lavorazione della 126 e della la Panda e quindi, fino alla sua chiusura nel 1992, quella della Y10, nell'impianto Alfa Romeo di Arese. Nel 1995 il marchio Autobianchi fu abbandonato definitivamente.
(Fonte: www.repubblica.it - 8/1/2015)

sabato 10 gennaio 2015

Jeep Renegade vince in sicurezza


Cinque stelle Euro NCAP per la nuova Renegade. La bestseller di casa Jeep ha totalizzato un punteggio globale di 80/100, ottenuto grazie all'87% per la protezione degli adulti, l'85% per quella dei bambini, il 65% per quella dei pedoni e il 74% per i sistemi di sicurezza di assistenza alla guida. Migliaia di ore di simulazioni virtuali hanno permesso di sviluppare l'innovativa architettura "4x4 Small Wide" - Renegade è la prima vettura FCA ad adottarla - che propone una struttura monoscocca realizzata con l'ampio utilizzo di acciai altoresistenziale, ultra-altoresistenziale e "stampato a caldo", avendo come risultato finale un'eccezionale rigidezza torsionale. La struttura frontale a tre linee di carico garantisce una zona anteriore che si deforma in modo omogeneo qualunque sia l'ostacolo o il veicolo impattato. Tra l'altro, nonostante la chiara vocazione off-road del modello che si esprime anche nel frontale robusto e squadrato, la nuova Renegade assicura comunque una buona protezione pedone. La qualità della progettazione virtuale è stata poi verificata fisicamente sulle vetture prodotte nello stabilimento SATA di Melfi con 300 prove su componenti e sottosistemi, più di 100 simulazioni di impatto e oltre 100 crash test prendendo in esame i diversi tipi di urto - frontale, laterale, ribaltamento, tamponamento e urto pedone -  tenendo conto delle differenti velocità alle quali possono avvenire nonché alle diverse caratteristiche fisiche dei passeggeri. Per una protezione totale, la nuova Jeep Renegade offre di serie 6 airbag (frontali per i passeggeri anteriori, laterali a tendina per tutte le file e laterali sui sedili anteriori) e l'ESC (controllo elettronico di stabilità) con l'ERM (sistema elettronico antiribaltamento). La dotazione inerente la sicurezza, a seconda dei mercati e degli allestimenti, propone di serie o a richiesta, anche altri importanti sistemi quali il Blind-Spot Monitoring, il Rear Cross Pathdetection, l'Adaptive Cruise Control (disponibile dal 2015) e la telecamera per la retromarcia ParkView con griglia a linee dinamiche. Ma non è tutto. Uno dei sistemi più innovativi disponibili sulla nuova Jeep Renegade è il Forward Collision Warning-Plus (sistema di frenata assistita) - il primo nella categoria per affidabilità e precisione - che utilizza sensori radar e video per rilevare se la vettura si sta avvicinando troppo rapidamente a un altro veicolo o a un ostacolo lungo il suo tragitto. In questi casi il sistema avverte o assiste il guidatore in modo da evitare l'impatto o da attenuarne le conseguenze. La nuova Renegade può essere infine dotata dei sistemi "Lane Sense Departure Warning-Plus" (sistema di avviso di uscita dalla corsia) e "Blind-spot Monitoring". Il primo dispositivo utilizza il sensore ottico della telecamera per stabilire la posizione su strada della vettura rispetto alla segnaletica orizzontale presente sulla carreggiata. In caso di cambio di corsia non intenzionale, che il sistema riconosce da un cambiamento di traiettoria senza attivazione degli indicatori di direzione, il segnale visivo emesso viene accompagnato da un segnale tattile inviato dal servosterzo elettrico (EPS). Se il conducente non reagisce rapidamente, il sistema emette un secondo allarme visivo. Invece, il sistema "Blind-spot Monitoring" usa sensori radar a banda ultra larga che assistono il conducente durante i cambi di corsia segnalando la presenza di veicoli negli angoli ciechi tramite icone illuminate sugli specchietti laterali e attivando un segnale acustico selezionato da chi guida.
(Fonte: www.repubblica.it - 29/12/2014)

venerdì 9 gennaio 2015

Fiat leader del mercato brasiliano per il tredicesimo anno grazie alla Palio


La Fiat Palio è stata l’auto più venduta in Brasile nel 2014, raggiungendo i 183.748 esemplari venduti, ovvero una quota di mercato che arriva al 5,5% del totale se consideriamo sia i modelli prodotti in Brasile che quelli importati. La Palio venne lanciata nel 1996 come la prima auto italiana prodotta il Brasile, e venne apprezzata da subito essendo l’unica con dotazioni di sicurezza e tecnologiche all'avanguardia, nel suo segmento. Un passo importante per Fiat che, per il tredicesimo anno consecutivo, si riconferma come leader del mercato brasiliano: la casa torinese, infatti, ha venduto un totale di 698.238 veicoli in Brasile dove ha un’ampia fetta del mercato, pari al 21%. Oltre alla Palio sono campioni di vendita il pick-up Strada con 153.139 consegne e la Uno con 122.244 esemplari venduti. FCA ha aumentato in maniera consistente le sue vendite sia per Fiat che per Jeep, mentre sono in difficoltà Lancia ed Alfa Romeo che hanno perso entrambe 0,3 punti percentuali sulle vendite nonostante gli ottimi risultati di Giulietta e Ypsilon. Complessivamente, però, il mercato dell’auto sta crescendo rispetto al 2013, con un +0,75% solo da parte di FCA.
(Fonte: www.infomotori.com - 5/1/2015)

giovedì 8 gennaio 2015

VM Motori: il 2015 porta altri 40 lavoratori


VM Motori, che fa parte del gruppo industriale FCA (Fiat Chrysler Automobiles), è tra le poche realtà presenti nella nostra provincia che non sembra avvertire i venti della crisi. Anche il 2015 inizia con una buona notizia. Tra gennaio e febbraio entreranno infatti nel colosso dei motori diesel di via Ferrarese una quarantina di unità. Una metà circa sarà della Cnh, le altre tramite assunzioni interinali. Sono numeri che se la situazione si evolverà in maniera positiva, dovrebbero essere confermati. Anzi, sarebbero previste altre assunzioni nel secondo semestre. I numeri sono in aumento e l’azienda starebbe valutando altre soluzioni come ad esempio un'altra catena di montaggio. Ricordiamo che una ventina di unità erano entrate in servizio nel dicembre dello scorso anno. Si tratta di contratti a termine rinnovabili di durata trimestrale. La situazione per il gruppo industriale FCA nato dalla fusione tra Fiat e Chrysler starebbe procedendo bene soprattutto per il nuovo motore, un turbodiesel a sei cilindri da tremila centimetri cubi di cilindrata che può trovare una diffusa utilizzazione sui nuovi modelli, vedi Grand Cherokee della Jeep e i pick up della Ram. La produzione a fine anno era già salita 400 pezzi al giorno e si prevede un ulteriore aumento visto che anche la Maserati Ghibli Diesel, assemblata a Grugliasco in Piemonte monetà motori centesi. Viaggiano a un ritmo anche le ordinazioni arrivate da Baku, in Azerbaijan, dove nel 2015 si terrà la prima edizione dei Giochi Olimpici Europei: i London Taxi, che saranno il mezzo di trasporto ufficiale, monterà infatti i motori VM Motori. Il fatturato 2014 si è chiuso con circa 500 milioni di Euro per una produzione superiore a 100mila motori.
(Fonte: http://lanuovaferrara.gelocal.it - 6/1/2015)

mercoledì 7 gennaio 2015

FCA: nel 2014 consegnate oltre 2 milioni di vetture negli U.S.A.


Per un giornalista può essere imbarazzante analizzare i risultati 2014 realizzati da Fiat-Chrysler sul mercato americano. L'uso di aggettivi roboanti, infatti, generalmente segnala una cattiva qualità dell'articolo. E tuttavia, come si fa a non parlare di marcia trionfale? La società guidata da Sergio Marchionne negli ultimi cinque mesi, tutti i mesi, dicembre compreso, ha registrato in America un incremento delle vendite del 20%. Il 2014 si è chiuso, sempre negli U.S.A., con immatricolazioni a quota 2,1 milioni (+16% mentre il mercato è salito del 6% circa) quindi oltre i livelli precrisi e oltre quattro volte superiori a quelle italiane, a patto di comprendervi anche i furgoni dove Fiat è forte. Impressionante la progressione di Jeep, che nei soli Stati Uniti (692.000) e in Canada (70.000) è riuscita a vendere circa 762.000 vetture, ovvero 30.000 pezzi in più di tutte le Jeep (732.000) vendute in tutto il mondo nel 2013. Per completare il quadro vale la pena riportare alcuni dati delle vendite di dicembre che è il 57esimo mese consecutivo di crescita delle vendite: non sono andati bene solo i classici punti forti di FCA, ovvero Jeep (+19%) e i giganteschi e molto profittevoli pick-up della Ram (+32%), ma sono risultati molto richiesti anche alcuni modelli "minori" ma promettenti. Ad esempio i furgoni Ducato (che in America si chiamano ProMaster) hanno superato quota 3.000 con una crescita del 62% rispetto al dicembre 2013 e la Chrysler 200, una berlina che sfrutta la piattaforma dell'Alfa Romeo Giulietta, è arrivata a vendere 16.200 pezzi nel mese con un aumento di oltre il 200%. In questo contesto meritano una segnalazione anche i prodotti più strettamente legati all'Italia. Al suo terzo anno di presenza negli U.S.A. la 500 se l'è cavata con quasi 34.000 immatricolazioni e un calo del 6% più che compensato dalle vendite della 500L arrivate a quota 12.400 (+68%) e dal primo lotto delle sportivissime Alfa Romeo 4C che a dicembre hanno fatto registrare le prime 67 vendite che sottolineano comunque il ritorno ufficiale del marchio italiano nelle classifiche del mercato statunitense. Un ultimo dato, ma strategico. Fiat-Chrysler nel 2014 si è confermato il quarto produttore più importante per il mercato U.S.A. ma ha accorciato le distanze da Ford e Toyota che occupano la seconda e la terza posizione mentre il podio più alto è appannaggio dell'irraggiungibile GM. Nel 2013 in particolare in America Toyota staccò Fiat-Chrysler di 436.000 pezzi vendendo il 24% in più con 2.236.000 immatricolazioni contro 1.800.000 di Auburn Hills. Quest'anno - su un mercato più ampio - la distanza si è ridotta al 13,6% e cioè a 284.000 pezzi poiché i giapponesi hanno venduto 2.374.000 vetture e gli italo-americani 2.090.000. Sarà interessante a questo punto, a fine mese con la presentazione dei conti annuali, conoscere il livello dei margini raggiunti da FCA. Livello di cui alcuni mesi fa Marchionne si lamentò. Comunque, e per fortuna, il senso di imbarazzo per eccesso di chi scrive è condiviso. Il giornalista Larry Lavallequette, che segue FCA per AutomotiveNews, la pubblicazione che per il mondo dell'automobile è poco meno di una Bibbia, per commentare le vendite di novembre di Auburn Hills aveva usato un solo aggettivo: "stunning", che in italiano si può tradurre con stupefacente o scioccante. Meno male che il giornalismo americano è considerato il più obiettivo del mondo.
(Fonte: http://motori.ilmessaggero.it - 5/1/2015)

martedì 6 gennaio 2015

Agenzia delle Entrate: “Sede fiscale FCA a Londra? Mercedes non lo farebbe mai”


“Credo che nessuno abbia immaginato che la Mercedes possa andare via dalla Germania”. E’ in questa frase tranchant il giudizio di Rossella Orlandi, direttrice dell’Agenzia delle Entrate, sulla scelta di Fiat, dopo la fusione con Chrysler, di trasferire la sede legale in Olanda e soprattutto prendere residenza fiscale a Londra, dove le tasse sui profitti di impresa sono molto più basse che in Italia. Alla richiesta di un giudizio sul rapporto delle multinazionali con il fisco italiano Orlandi ha detto che “c’è libertà di spostare la propria sede dove si ha l’attività” ma “dopo il rientro del gruppo Prada (che alla fine dello scorso anno ha regolarizzato la propria posizione pagando alle Entrate 400 milioni e ha riportato in Italia la holding, ndr) ce ne sono altri che stanno valutando di ritornare”. Poi la stoccata alla FCA guidata da Sergio Marchionne, finita nei giorni scorsi al centro di accese polemiche per le indiscrezioni, poi smentite, sulla possibilità che anche la residenza fiscale di Ferrari venisse trasferita lontano dall’Italia. La scelta di Fiat “ci spiace“, anche se “ha spiegato le ragioni. Ma certo, anche dopo la vicenda del Lussemburgo (lo scandalo LuxLeaks, ndr) e con la maggiore attenzione che c’è a livello europeo (l’Ecofin ha appena varato nuove norme per impedire ai gruppi multinazionali di eludere il fisco, ndr) ci sono vari segnali di rientro. Serve orgoglio di appartenenza”. Orgoglio che, secondo Orlandi, alcune aziende straniere dimostrano più delle italiane: “In Germania ci sono le aliquote come quelle italiane eppure non credo che nessuno abbia immaginato che la Mercedes possa andare via dalla Germania”. Orlandi, nel corso di un convegno a L’Aquila su corruzione e legalità, ha anche parlato degli attesi decreti sull’abuso del diritto e la riforma delle sanzioni penali tributarie, auspicando che si mantengano tempi più lunghi per la decadenza per l’evasione fiscale che ha risvolti penali. “Bisogna prevedere un allungamento dei tempi per le ipotesi di evasione più insidiose: se non il raddoppio per tutte le tipologie almeno un allungamento, così che si permetta di avere il tempo necessario per evitare che accertamenti complessi vengano vanificati dai tempi di prescrizione”. Ma le bozze di decreto sull’abuso di diritto prevedono che il raddoppio – introdotto da un decreto del 2006 – scatti solo se le Entrate hanno fatto denuncia alla Procura entro i termini ordinari di decadenza.
(Fonte: www.ilfattoquotidiano.it - 15/12/2014)

lunedì 5 gennaio 2015

AutoGuide: Fiat ha depositato i marchi "124" e "124 Spider" negli U.S.A.

 
La Mazda MX-5 di nuova generazione comincia a imparare le prime parole in italiano. A partire, naturalmente, dal suo nome "tradotto", che probabilmente sarà Fiat 124 Spider. La testata americana AutoGuide, che ha scovato la domanda di marchio depositata negli U.S.A. per questa denominazione, non ha fatto che confermare con lo scoop le anticipazioni lanciate a più riprese negli scorsi mesi.
Conferme per l'ipotesi-Fiat - La nuova "Miata", come noto, darà origine a una sportiva gemella sotto l'egida del Gruppo FCA, che verrà prodotta proprio da Mazda nella fabbrica di Hiroshima. Le ipotesi, che inizialmente puntavano su un remake del Duetto e dunque sul marchio Alfa Romeo, si sono spostate sul brand Fiat dopo una dichiarazione di Sergio Marchionne, che ha parlato chiaramente di una produzione esclusivamente italiana per i futuri modelli del Biscione.
Coupé, spider, Abarth: tutte le varianti in corsa - La domanda, nello specifico, è stata depositata presso lo U.S. Patent and Trademark Office lo scorso 12 dicembre e, secondo le fonti d'Oltreoceano, riguarda non una ma due denominazioni: "124" e "124 Spider". Una circostanza che ha dato il "la" ad alcune ipotesi - che per il momento restano assolutamente da considerare tali - sulla presenza di una variante coupé oltre alla scoperta già ampiamente prevista. Da ricordare, inoltre, che è in campo anche la possibilità di una variante ancora più sportiva a marchio Abarth.
(Fonte:www.autoguide.com - 22/12/2014)

domenica 4 gennaio 2015

2015: cento anni di Fiat 500


Sarà per l'estetica che richiama alla mente la Nuova 500 del 1957 (chiamata "Nuova" al momento del suo lancio per distinguerla dalla "500 Topolino" degli Anni Trenta), sarà per il sapiente lavoro di marketing della Casa torinese, ma la "Cinquecento" che troviamo oggi nelle concessionarie e che incontriamo sempre più frequentemente lungo le nostre strade sembra fatta apposta per cavalcare il fascino inossidabile  -  ed il conseguente duraturo successo commerciale  -  di quella di mezzo secolo fa. Le radici della piccola di casa Fiat affondano però ancora ben più lontano nel tempo della piccola bicilindrica del 1957. Addirittura prima della vettura progettata da Dante Giacosa all'inizio degli Anni Trenta e poi divenuta famosa con il soprannome di "Topolino", tempestivamente affibbiatole dagli automobilisti italiani per sottolineare le sue dimensioni ultracompatte e quell'aria che faceva subito simpatia. Il nome ed il concetto "Fiat 500" hanno infatti ormai un secolo. Già nel 1915 la Casa torinese aveva cominciato a sviluppare l'idea di una piccola automobile che già allora chiamò 500 e quattro anni dopo, alla fine della Prima Guerra Mondiale, ne aveva realizzato anche un prototipo. Si trattava ovviamente di una automobile molto diversa da quella che abbiamo poi imparato a conoscere: non un'auto da famiglia, bensì una spider (carrozzeria tipo "Ballon", si diceva all'epoca) equipaggiata con un 4 cilindri da 8-10 CV ed in grado di raggiungere una velocità massima di 65 km/h. Un'idea di automobile tutto sommato più vicina a quella dell'odierna "Cinquecento" che a quella della "Topolino" di vent'anni dopo. Il prototipo rimase fine a sé stesso, ma negli anni seguenti i progettisti della Fiat continuarono a lavorare sul progetto della piccola automobile, realizzando altri veicoli che peraltro rimasero anch'essi allo stadio prototipale. A frenare un più deciso impulso allo sviluppo del progetto di quella prima Fiat 500 furono probabilmente il successo riscosso negli Anni Venti dalle cyclecar che, soprattutto in Gran Bretagna, sembravano rappresentare una reale alternativa alle vetture convenzionali, e l'idea allora molto diffusa specialmente in Italia che l'automobile fosse ancora un "oggetto" riservato a pochi. Da noi l'idea della motorizzazione di massa e dell'automobile per tutti, che già stava prendendo piede negli Stati Uniti e nel Regno Unito, era ancora di là da venire. Toccherà proprio alla Balilla ed alla 500 suggerire per la prima volta agli italiani un altro modo di intendere l'automobile: quello che da anni abbiamo imparato a conoscere.
(Fonte: www.repubblica.it - 30/12/2014)

sabato 3 gennaio 2015

Fiat 500 Ron Arad Edition: listino prezzi Italia da 19.000 Euro


La Fiat 500 di Ron Arad debutta sul mercato italiano e presto verrà introdotta nel resto dei Paesi europei. Il modello, proposto da noi a 19.000 Euro, è stato personalizzato dal designer israeliano con l'inconfondibile sagoma della 500 del '57 sulle fiancate.
L'allestimento - Questa nuova "speciale" è dotata di serie di tetto panoramico, inserti cromati, rivestimenti in pelle Poltrona Frau nero con dettagli in avorio, quadro strumenti digitale da 7", Blue&Me, volante multifunzione in pelle, climatizzatore automatico, fendinebbia, cerchi da 16" con finitura diamantata, vernice metallizzata nera e calotte specchi bianche.
Un modellino per i clienti - Agli acquirenti della Ron Arad, che ha debuttato al Salone di Parigi insieme alle altre "limited" Camouflage, Jeans e Comics, sarà recapitata una riproduzione in scala 1:18 della loro vettura.
(Fonte: www.quattroruote.it - 19/12/2014)

venerdì 2 gennaio 2015

Alfa Romeo: la nuova gamma motori


Nuovi modelli, nuovi motori: come anticipato dal piano industriale quinquennale reso pubblico lo scorso maggio, Alfa Romeo taglierà di netto i ponti col passato, puntando verso l'alto di gamma e abbandonando i segmenti inferiori del mercato. L'offerta di motori rifletterà questo spostamento, muovendosi verso unità adeguate al rango e alle prestazioni necessarie per le nuove vetture del Biscione.
480 CV per il V6 biturbo - Il modello che aprirà il nuovo corso, la berlina media che debutterà il 24 giugno (e che non si chiamerà Giulia), sarà la prima vettura ad adottare le nuove unità. Tre i motori inediti con cui verrà lanciata, due benzina e un diesel, secondo fonti anonime citate da Luca Ciferri su Automotive News Europe: la tre volumi, che andrà in vendita nel 2016, sarà la prima Alfa a usare il nuovo V6 di origine Ferrari-Maserati, che nella sua versione più sportiva raggiungerà quota 480 CV.
Il Global Medium Engine - Il sei cilindri, un 2.9 litri derivato dal 3.0 montato su Ghibli e Quattroporte, conserverà l'iniezione diretta e la sovralimentazione biturbo del motore emiliano. Al suo fianco, un nuovo 2.0 turbo con iniezione diretta e distribuzione MultiAir, chiamato Global Medium Engine e declinato in una serie di varianti che spazierà tra i 180 e i 330 CV. Abbinato a trasmissioni manuali o automatiche, è progettato per la disposizione longitudinale in modelli a trazione posteriore o integrale.
Diesel: quattro cilindri e V6 biturbo - Con la nuova berlina dell'Alfa vedrà la luce anche un nuovo diesel, con cilindrata di 2.2 litri e architettura a quattro cilindri: il motore, che coprirà il range di potenze compreso tra i 135 e i 210 CV, sarà l'unica unità a gasolio per la media del Biscione. Il V6 di origine VM, che verrà aggiornato negli anni a venire, sarà declinato anche in una nuova variante biturbo da 340 CV, ma rimarrà appannaggio della Suv media (al debutto a fine 2016) e dell'ammiraglia.
(Fonte: www.quattroruote.it - 17/12/2014)

giovedì 1 gennaio 2015